Un grave episodio di violenza ha scosso la comunità di Buddusò, in Sardegna, dove il volontario del 118 Marco Pusceddu, 38 anni, è stato assassinato nella serata di ieri. L’uomo, originario della provincia di Cagliari, era da poco giunto nella cittadina per lavorare come soccorritore presso l’associazione Intervol. L’omicidio, avvenuto con precisione e freddezza, è ancora avvolto nel mistero: né il movente né l’identità del killer sono stati chiariti.
Secondo quanto ricostruito, un uomo a volto scoperto ha fatto irruzione nella sede dell’associazione, situata tra via Pietro Nenni e via Ugo La Malfa, chiedendo espressamente di Marco Pusceddu. Una volta individuata la vittima, il killer ha sparato almeno quattro colpi di arma da fuoco, colpendolo al torace e provocandone la morte sul posto. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito il rumore di un’auto in fuga subito dopo gli spari. Gli investigatori ipotizzano che l’aggressore possa essere arrivato a piedi e poi fuggito in macchina, forse con l’aiuto di un complice.
La sede dell’associazione Intervol non è dotata di telecamere di sorveglianza, ma i carabinieri stanno esaminando le immagini di altri impianti presenti nelle vicinanze per cercare di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Al momento, i dettagli sull’omicidio sono limitati e non vi sono sospetti ufficiali.
Descritta dai colleghi come una persona “serena e allegra”, Marco Pusceddu era apprezzato per la sua dedizione al lavoro, che considerava una vera passione. Nonostante si fosse trasferito a Buddusò solo da pochi mesi per motivi lavorativi, la sua presenza era stata ben accolta dall’ambiente professionale. Sul fronte personale, nulla sembrava suggerire una situazione di tensione o conflitto che potesse portare a un epilogo così tragico.
Un aspetto che potrebbe essere rilevante per le indagini riguarda un episodio avvenuto alcuni mesi fa: Marco Pusceddu era stato ricoverato per una grave ferita alla testa dopo essere stato trovato privo di sensi in una piazzola di sosta. Tuttavia, fonti investigative hanno precisato che “al momento non ci risulta alcuna denuncia o segnalazione formale presentata da Marco Pusceddu né ai Carabinieri né ad altre forze di polizia. Non siamo a conoscenza di episodi precedenti che possano essere ricondotti a un’aggressione nei suoi confronti. È possibile che ci siano state ricostruzioni giornalistiche basate su elementi parziali, ma che non hanno trovato riscontro nei canali ufficiali. Al momento, non possiamo confermare nulla in tal senso”.
L’inchiesta sull’omicidio è stata affidata alla pm Elisa Succu della Procura di Sassari, che sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri. Gli investigatori stanno esaminando ogni aspetto della vita personale e professionale della vittima, sia nella sua città d’origine sia nel recente contesto lavorativo a Buddusò. “Le indagini sono in corso e stiamo lavorando a 360 gradi. Al momento non c’è un’unica pista privilegiata”, hanno dichiarato fonti investigative a Fanpage.it.
Per chiarire le cause della morte e ottenere ulteriori elementi utili alle indagini, è stata disposta l’autopsia sul corpo di Marco Pusceddu. Gli inquirenti stanno anche raccogliendo testimonianze e analizzando eventuali collegamenti tra la vittima e persone che potrebbero avere avuto motivi per agire contro di lui.
L’omicidio di Marco Pusceddu ha lasciato la comunità locale sotto shock e ha sollevato interrogativi sulle circostanze che hanno portato a questo tragico evento. Gli investigatori continuano a lavorare senza sosta per fare luce su un caso che, al momento, resta privo di risposte chiare.



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