La tragedia ha colpito il mondo del ciclismo e una comunità intera, lasciando un vuoto immenso. Samuele Privitera, promettente atleta di origini liguri, è morto a seguito di un incidente durante la prima tappa del Giro della Valle d’Aosta. Il giovane corridore ha perso il casco e ha sbattuto fatalmente il capo contro una ringhiera di ferro. Nonostante i soccorsi tempestivi, per lui non c’è stato nulla da fare. La sua scomparsa ha interrotto bruscamente un percorso di crescita sportiva che lo stava portando a emergere nel ciclismo professionistico.
Nato nel 2005 a Soldano, un piccolo paese nell’entroterra ligure vicino a Bordighera, Privitera aveva iniziato a coltivare la sua passione per la bicicletta fin da bambino, seguendo le orme di suo padre e suo nonno. Salito per la prima volta in sella all’età di sette anni, non l’aveva più abbandonata, dedicandosi completamente al ciclismo con determinazione e impegno. Dopo aver mosso i primi passi nella Ciclistica Bordighera, si era trasferito a Bergamo per inseguire il sogno di diventare un professionista.
Privitera aveva seguito un percorso tradizionale e rigoroso, passando dai dilettanti agli juniores con il Team F.lli Giorgi e successivamente tra gli Under 23 con la Hagens Berman Axeon, squadra rinomata per formare giovani talenti destinati al professionismo. La Hagens Berman Axeon, sotto la guida di Axel Merckx, figlio del leggendario Eddy Merckx, ha lanciato numerosi ciclisti di successo, tra cui Philipsen, Almeida e Geoghegan Hart.
Privitera aveva recentemente firmato con il Team Devo del Jayco AlUla, una squadra australiana di alto livello che rappresenta una fucina di campioni. La scelta di unirsi a questa formazione non era stata dettata da motivazioni economiche, come lui stesso aveva dichiarato in un’intervista: “Non pensavo nemmeno di prendere una lira. Io sono voluto andare all’estero perché i numeri parlano chiaro. E per numeri parlo di risultati, crescita.” Il giovane ciclista aveva scelto questo team per il suo approccio scientifico e professionale con i giovani, che gli permetteva di crescere senza pressioni e aspettative eccessive.
La prima tappa del Giro della Valle d’Aosta 2025 si è trasformata in un incubo quando Privitera è stato vittima dell’incidente fatale. La corsa è stata immediatamente sospesa per rispetto alla sua memoria e per consentire ai partecipanti e agli organizzatori di elaborare l’accaduto. La notizia ha scosso profondamente il mondo del ciclismo italiano e internazionale, lasciando tutti increduli di fronte alla perdita di un talento così giovane.
Privitera era considerato una promessa del ciclismo italiano, un ragazzo determinato che affrontava ogni sfida con passione e dedizione. La sua morte ha interrotto bruscamente una carriera che stava prendendo forma sotto la guida di uno dei migliori tecnici del settore. La comunità ciclistica e i suoi cari lo ricordano come un giovane pieno di entusiasmo e amore per lo sport, pronto a sacrificarsi per raggiungere i suoi obiettivi.



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