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“Chi ha messo la bomba”: la frase di Roberta Bruzzone durante il collegamento con Sigfrido Ranucci fa discutere



Dopo l’esplosione di una bomba sotto casa sua, che ha distrutto la sua auto e quella della figlia, Sigfrido Ranucci ha avviato una riflessione su chi possa essere dietro a questo attacco. Ospite della trasmissione Ore 14 su Rai 2, Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa, ha analizzato il profilo di potenziali autori del gesto, affermando di essere certa che Ranucci abbia un’idea precisa su chi possa essere coinvolto. Il giornalista ha confermato di avere dei sospetti, ma ha aggiunto che “è difficile provarlo”.



Durante l’intervista, Ranucci ha raccontato di essere rientrato a casa la sera dell’attentato, dopo due o tre giorni di assenza. La bomba è esplosa circa 30 minuti dopo il suo arrivo, precisamente alle 22:17, quando un ordigno artigianale è stato posizionato vicino a un vaso, proprio davanti alla sua auto. L’esplosione ha avuto un impatto devastante: “La cosa che ovviamente fa venire i brividi è che era passata proprio in quel passaggio una manciata di minuti prima”, ha dichiarato. Secondo quanto riferito dagli artificieri e dalle forze dell’ordine intervenute, l’ordigno conteneva una notevole quantità di esplosivo, rendendo l’esplosione particolarmente violenta.

Ranucci ha descritto il periodo recente come “abbastanza complicato”, caratterizzato da una serie di episodi che sono attualmente sotto indagine da parte della magistratura. Ha rivelato di non aver mai reso pubblica la scoperta di proiettili di una P38, trovati dietro un cespuglio vicino a casa sua, in seguito a un’inchiesta sulle stragi di mafia e sul caso di Aldo Moro. In quell’occasione, ha ricevuto una minaccia tramite una mail da un servizio di posta elettronica sicuro, avvertendolo che se avesse continuato a indagare sul caso Moro, sarebbe stato ucciso.

Il giornalista ha sottolineato che ci sono state altre situazioni che sono attualmente sotto esame della magistratura, ampliando il campo delle ipotesi. Con l’attentato recente, ha notato un aumento della gravità delle intimidazioni. Ha anche evidenziato due coincidenze significative legate all’attentato: la prossima partenza della nuova stagione di Report, prevista per domenica 26 ottobre, e l’anniversario dell’attentato e della morte di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese nota per le sue inchieste sul malaffare e sulla corruzione.

Ranucci ha commentato anche le reazioni positive che sono arrivate in seguito all’attentato, notando il sostegno espresso da figure istituzionali, dal presidente della Repubblica alla presidente del Consiglio. Ha considerato queste manifestazioni di solidarietà come un segnale incoraggiante per tutti coloro che svolgono il loro lavoro nel campo dell’informazione. “Questo è un bel segnale per tutti coloro che fanno il loro mestiere”, ha affermato.



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