La nostalgia della serenità familiare non cancella il dolore vissuto: Chiara Rabbi, nota al pubblico per la partecipazione a Uomini e Donne, ha recentemente condiviso via Instagram un ritratto sincero della propria adolescenza. La giovane ha rivelato di essere cresciuta con il padre, assistita anche dalla nonna, dopo che la madre “non mi ha voluto” quando aveva circa dodici anni.
Nel suo racconto, Chiara racconta di genitori giovanissimi: “Io sono nata che mio papà aveva 23 anni e mia mamma 22, e si conoscevano da poco”. Due figure fragili, alla deriva appena il suo papà decise di allontanarsi dopo i dodici anni di età della figlia. A quel punto, Chiara scelse di seguire il padre, descrivendo la madre come “la ‘moglie di’ e noi giocattoli”.
Nel ripercorrere la propria evoluzione, l’ex volto del dating show televisivo spiega come abbia imparato che il sangue non garantisce affetto. “Madre, padre, fratello… Come se il legame biologico fosse garanzia d’amore. Ma è proprio lì che nasce l’equivoco”, afferma, con toni pacati ma decisi, rigettando le critiche e le accuse di chi l’ha giudicata. Presentando la sua visione, chiarisce:
“Se domani uno di loro venisse a mancare, ne sarei dispiaciuta, ma come lo sarei per qualsiasi essere umano… E no, nemmeno in punto di morte sarebbe giusto riavvicinarmi.”
In questi termini, Chiara puntualizza di avere risolto ogni questione sentimentale: “Io ho chiuso il conto. E proprio per questo vivo leggera.” Definisce la sua scelta come una conquista di libertà e coerenza: “La libertà di non dover fingere affetto… di scegliere chi è famiglia e chi no.”
Il racconto della giovane si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sull’importanza dei legami autentici. Pur senza nutrire rancore verso la madre, Chiara confessa di non desiderare alcuna ricucitura del rapporto: “Non lo farei per ripulire la loro coscienza, né per assecondare il buon senso di una società… starei peggio ad andare.”
Alle sue parole si affianca anche l’esempio di impegno verso se stessa e una vita guidata dalla chiarezza emotiva. Nonostante il passato difficile, Chiara dichiara di essere in pace con le proprie scelte e serena nel vivere lontana da chi, biologicamente legato, non ha dimostrato vicinanza affettiva. Il suo percorso, segnato dalla sofferenza, le ha donato una consapevolezza profonda, che condivide con trasparenza sui social.
La testimonianza di Chiara Rabbi è un monito a considerare che un legame, per essere tale, deve fondarsi su presenza e cura, non solo su vincoli di sangue. La capacità di “scegliere chi è famiglia” emerge come centrale nella sua visione: un atto di coraggio, ma anche di maturità.
Nel complesso, la sua narrazione testimonia una crescita interiore significativa. Oggi Chiara appare in equilibrio: lucida, serena e convinta delle proprie decisioni, ricordando che la vera famiglia è quella costruita con rispetto, affetto e responsabilità condivisa.
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