Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che il leader ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe recarsi a Mosca per un incontro diretto, qualora fosse disposto a farlo. “Per quanto riguarda i possibili incontri con il signor Zelensky, ne ho già parlato. In generale, non ho mai escluso la possibilità di un incontro del genere”, ha affermato Putin, aggiungendo però il dubbio se “questi incontri hanno senso”. Lo riportano le agenzie russe Interfax e Tass.
Parallelamente, Putin ha sostenuto che le forze armate russe starebbero “avanzando in tutte le direzioni”, mentre l’esercito ucraino tenterebbe di contenere le falle negli schieramenti spostando le unità più preparate. Secondo le dichiarazioni riportate da Interfax, Kiev starebbe dirottando le proprie truppe dalle aree considerate meno strategiche verso i fronti più critici.
La posizione russa continua a basarsi su due concetti centrali: la demilitarizzazione dell’Ucraina e la cosiddetta denazificazione, obiettivi che Mosca ritiene imprescindibili per impedire che Kiev diventi una base di potenziale aggressione da parte della NATO. In questa visione, il conflitto sul terreno e la distruzione delle capacità militari ucraine rappresentano, secondo il Cremlino, la via più sicura per consolidare risultati duraturi, al di là di eventuali accordi politici.
Mosca ha più volte sostenuto di essere aperta al negoziato, ma ha ribadito che un eventuale ritardo nelle trattative rischia di tradursi in condizioni sempre più sfavorevoli per Kiev, in funzione dell’evoluzione militare. L’opzione di un accordo diplomatico, secondo la leadership russa, rimane quindi subordinata ai progressi sul campo di battaglia.
Sul piano economico, la Russia afferma di reggere l’impatto delle sanzioni occidentali grazie alle proprie risorse energetiche e ai rapporti consolidati con mercati alternativi, soprattutto in Asia. Al contrario, secondo l’analisi diffusa dai media russi, i Paesi europei sarebbero messi a dura prova dalla crisi energetica, dall’inflazione e dalle difficoltà di bilancio.
Putin ha inoltre sottolineato come, accanto ai costi umani della guerra, la Russia stia acquisendo nuovi territori e milioni di cittadini nelle aree occupate, un fattore che per il Cremlino inciderebbe positivamente sul bilancio complessivo del conflitto.



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