Nella copertina della trasmissione “DiMartedì” su La7, Luca e Paolo prendono in giro Giorgia Meloni, sostenendo che le minacce di presentarsi sotto casa fossero inventate.
È opportuno ricordare che chi le aveva pronunciate era proprio Alessandro Di Battista, presente in trasmissione con loro da Floris. Di seguito il video dell’accaduto.
Luca e Paolo dileggiano Giorgia #Meloni perché sostengono che le minacce di presentarsi sotto casa fossero inventate. Peccato che chi le aveva pronunciate era proprio Di Battista, seduto davanti a loro in trasmissione da Floris. Che figura… pic.twitter.com/44mpxqfXww
— Fratelli d’Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) October 1, 2025
Durante un incontro con la stampa a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la presidente del Consiglio ha dichiarato: “Ci sono esponenti diciamo dell’altra parte che in televisione invitano gli italiani a venire sotto casa mia per dirmi che sono un’assassina”.
Interpellata dai giornalisti presenti per chiarire a chi si riferisse, Meloni ha reagito con irritazione: “Non voglio fare nomi, ok? Sono persone che ci sono. Se le vada a cercare, scusi, fa il giornalista. Se le cerca e poi lo scriverà”. La premier ha preferito non fornire ulteriori dettagli, lasciando quindi senza riscontro la sua affermazione.
Le sue dichiarazioni sono arrivate nel corso di una riflessione più ampia sugli attacchi ricevuti negli ultimi mesi. “Quello che vedo è che sono le mie immagini che vengono bruciate per strada, e non quelle degli esponenti della sinistra”, ha sostenuto. Subito dopo ha aggiunto: “Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, che ho le mani sporche di sangue, che sono un’assassina”. Rivendicando la differenza con la sua esperienza di opposizione, ha poi affermato: “Non mi ricordo di aver mai dato degli assassini ai miei avversari quando ero all’opposizione”.
La premier ha messo in guardia sui rischi derivanti dall’uso di espressioni così gravi in politica: “Quando tu dici al mondo, in un contesto come quello nel quale ci troviamo, che il presidente del Consiglio è un assassino, o che il ministro degli Esteri è un assassino, il rischio che forse non ha tutte le rotelle a posto domani decida di risolvere questo problema viene in mente o no?”. Ha poi sottolineato: “È ovvio che se un parlamentare ti dice che sei complice di un genocidio, autorizza il cittadino comune a usare questi temi”.
Oltre alle accuse verbali, Meloni ha evidenziato episodi di vandalismo che avrebbero colpito il suo partito: “Sono le nostre sedi che vengono imbrattate, e via discorrendo. Mi può fare degli esempi di quello che accade dall’altra parte che siano simili?”. Tuttavia, negli ultimi anni non sono mancati attacchi anche contro altre forze politiche, come dimostra il recente caso di Pontevico, in provincia di Brescia, dove la sede del Partito Democratico è stata danneggiata con una bandiera bruciata e la porta d’ingresso parzialmente distrutta.
Per quanto riguarda l’intervento televisivo citato dalla premier, al momento non risulta alcun episodio riconducibile con certezza alla descrizione fornita. L’assenza di riferimenti precisi ha alimentato ipotesi sui possibili destinatari delle accuse.
Secondo alcune interpretazioni, la presidente del Consiglio potrebbe aver fatto riferimento a Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, oggi fuori dal partito. Nel settembre scorso, ospite alla festa del Fatto Quotidiano (non in televisione), Di Battista aveva invitato i sostenitori di Fratelli d’Italia a contestare la premier: “I primi a dover andare sotto casa della Meloni a dire ‘Ehi vigliacca, non dici niente sulla mattanza di bambini e poi rilasci le interviste dicendo che non puoi accettare la sofferenza dei bambini nel mondo’”.
Quella dichiarazione, pur non corrispondendo pienamente alla ricostruzione fatta da Meloni, potrebbe spiegare perché la premier abbia parlato di esponenti “dell’altra parte” senza citare espressamente la sinistra o l’opposizione parlamentare. Resta comunque l’incertezza, poiché la stessa presidente del Consiglio ha scelto di non fornire ulteriori chiarimenti, lasciando aperta la questione.



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