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Conte interviene sul Ponte: le sue attuali opinioni differiscono da quelle espresse in passato



L’idea del Ponte sullo Stretto ha subito un cambiamento radicale nella percezione di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle. In passato, quando era al governo con la Lega, l’infrastruttura era vista come una grande opportunità, mentre oggi è considerata un “progetto scellerato”. Nel 2021, Conte esortava gli scettici a considerare le potenzialità di un investimento significativo, addirittura parlando di una “infrastruttura sottomarina” per collegare la Calabria alla Sicilia. Allora, non escludeva alcuna opzione per migliorare i collegamenti di una parte d’Italia che appariva troppo isolata.



Le sue dichiarazioni, spesso ripetute in interviste al Corriere della Sera, evidenziavano la necessità di un governo aperto alle grandi opere, ritenute fondamentali per trasformare un Paese rimasto indietro a causa di una “vecchia politica”. Un avvocato di Volturara Appula, durante un convegno che ha suscitato interesse sui social media, sottolineava la necessità di un progetto ingegneristico straordinario, in armonia con l’ambiente: “Dovrà essere – affermava – una struttura eco-sostenibile, leggera e compatibile con i territori”. Queste affermazioni richiamano le posizioni espresse recentemente dai suoi ex alleati, i cui discorsi sembrano riflettere lo stesso spirito di apertura.

Tuttavia, nel contesto attuale, Conte ha cambiato rotta. In un comizio affacciato sul mare, commentando l’ultima dichiarazione del vicepremier Matteo Salvini, ha dimenticato le sue posizioni passate, criticando aspramente il progetto del Ponte. “A questo progetto scellerato – ha urlato al megafono – diciamo ‘no’”. Ha citato “controrelazioni documentate” di esperti e professori, evidenziando criticità simili a quelle del passato. Questo atteggiamento ha portato alcuni a considerarlo come un “smemorato di Collegno”, un riferimento a chi dimentica facilmente le proprie affermazioni.

Il cambio di posizione di Conte è emblematico di un contesto politico in continua evoluzione. Mentre nel 2021 si mostrava favorevole a un grande progetto di collegamento, oggi sembra abbracciare una retorica opposta, sostenendo che le criticità emerse sono le stesse che aveva ignorato durante il suo mandato a Palazzo Chigi. Questo contraddittorio atteggiamento ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle sue posizioni e sull’approccio del Movimento 5 Stelle nei confronti delle infrastrutture.

Inoltre, la questione del Ponte sullo Stretto non è solo una questione di infrastrutture, ma si inserisce in un dibattito più ampio sulle politiche di sviluppo e sulle necessità di un’Italia che cerca di modernizzarsi. Conte, nel suo ruolo di oppositore, sta cercando di distanziarsi da scelte fatte in passato, ma questo solleva dubbi sulla sua credibilità e sulla sua capacità di guidare un movimento che si proponeva di rompere con le logiche della “vecchia politica”.

Le dichiarazioni di Conte sono state accolte con scetticismo da parte di alcuni osservatori, che notano come il suo cambiamento di opinione possa riflettere una strategia politica piuttosto che una reale preoccupazione per il bene del Paese. Le tensioni interne al Movimento 5 Stelle, unite alle critiche provenienti dagli ex alleati, rendono la situazione ancora più complessa.



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