Un episodio scioccante riaccende il dibattito sulla salute mentale e sulla sicurezza nelle scuole, sollevando interrogativi su come prevenire simili tragedie in futuro.
Un episodio sconvolgente ha scosso la Corea del Sud, un Paese noto per essere tra i più sicuri al mondo. Una maestra di una scuola elementare nella città di Daejeon ha accoltellato a morte una bambina di appena otto anni. L’episodio, avvenuto ieri, ha sollevato un’ondata di indignazione e interrogativi sulla gestione della salute mentale degli insegnanti e sulla sicurezza nelle scuole.
La donna, una quarantenne immediatamente arrestata dalla polizia, ha confessato il terribile gesto. La piccola vittima, trasportata d’urgenza in ospedale con gravi ferite da coltello, è stata dichiarata morta poco dopo. Secondo le autorità, la maestra presentava anche ferite che si sospetta siano autoinflitte.
Un passato segnato da segnali di allarme ignorati
Secondo quanto riferito dall’ufficio scolastico di Daejeon, l’insegnante aveva richiesto un congedo di sei mesi per depressione il 9 dicembre scorso. Tuttavia, appena venti giorni dopo, un medico l’aveva dichiarata idonea a tornare al lavoro. Nonostante ciò, nei giorni precedenti al tragico evento, la donna aveva mostrato comportamenti preoccupanti, tra cui un’aggressione fisica a un collega, che era stato colpito al collo.
A seguito di quell’episodio, le autorità scolastiche avevano raccomandato di mettere l’insegnante in congedo e di separarla dagli altri colleghi. Era stata quindi collocata accanto alla scrivania del vicepreside per essere tenuta sotto stretta sorveglianza. Tuttavia, queste misure non sono bastate a prevenire la tragedia: la donna è riuscita comunque a scatenare la sua violenza contro una bambina innocente.
Reazioni e indagini: il Paese sotto shock
Il presidente ad interim della Corea del Sud, Choi Sang-mok, ha espresso profondo dolore per quanto accaduto. In un messaggio pubblico, ha dichiarato: “Una scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro. Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia della vittima, che sta vivendo un dolore inimmaginabile”.
Choi ha ordinato un’indagine approfondita sull’accaduto e sollecitato l’implementazione di misure urgenti per garantire che simili episodi non si ripetano mai più. La polizia ha annunciato che interrogherà l’insegnante non appena si sarà ripresa dalle cure mediche ricevute a seguito delle sue ferite.
Anche l’ufficio scolastico di Daejeon è finito sotto accusa per aver permesso il rientro della donna nonostante i chiari segnali di instabilità mentale. Questo aspetto sarà oggetto di ulteriori verifiche da parte delle autorità competenti.
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