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“Così vogliono boicottare la pace in Ucraina”: l’analisi dell’ex generale italiano sulle dinamiche internazionali



L’annessione dei quattro oblast, ovvero Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kerson, rappresenta un obiettivo strategico fondamentale per la Russia. Infatti, il presidente Vladimir Putin ha già integrato i confini amministrativi di queste province, annesse o parzialmente annesse, all’interno della Costituzione russa. Questo sviluppo solleva interrogativi sul significato delle recenti proposte attribuite a Bruxelles e Kiev.



Tali proposte appaiono come un tentativo superficiale e inefficace di riacquistare un ruolo in un contesto in cui l’Europa e l’Ucraina sono di fatto escluse dai negoziati per una risoluzione del conflitto. Si discute anche di un possibile ritiro delle sanzioni imposte alla Russia e dello sblocco dei beni congelati come contropartita per un cessate il fuoco e per fermare l’avanzata russa. Tuttavia, questa condizione è vista come inaccettabile da Mosca e come un’arma spuntata da parte europea. Inoltre, il discorso sui fondi congelati rappresenta un tema delicato e potenzialmente pericoloso.

Quali potrebbero essere le strade percorribili per una risoluzione? Gli Stati Uniti avevano già proposto alla Russia di riconoscere la Crimea e altri territori, offrendo di rimuovere per primi le sanzioni. Se un accordo venisse raggiunto tra Donald Trump e Vladimir Putin, con gli Stati Uniti che togliessero le sanzioni in cambio di concessioni da parte russa, l’Europa potrebbe seguire l’esempio americano. Tuttavia, il vero problema risiede nel fatto che Bruxelles ha esaurito le sue risorse negoziali e non ha più nulla da offrire, rischiando di subire perdite economiche.

Si menzionano anche le “garanzie di sicurezza”, senza entrare nei dettagli, ma si presume che siano destinate a proteggere da eventuali aggressioni future. Questo tema delle garanzie di sicurezza era già emerso in precedenti discussioni, come quelle avvenute in Alaska, dove Trump aveva optato per non fornire rassicurazioni specifiche, per evitare un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto.

La questione ora è: quale sarà la prossima mossa? Gli Stati Uniti potrebbero prendere atto del rifiuto di Mosca e comunicare di non poter fare nulla per cambiare la situazione. Ci si chiede se i punti del piano europeo, ancora sconosciuti, possano riservare qualche sorpresa. Tuttavia, appare difficile nutrire speranze in tal senso. Le informazioni attualmente disponibili indicano che l’Europa si trova in una situazione di stallo, evidenziando un evidente tracollo di una leadership considerata inadeguata.

In sintesi, la situazione attuale riflette una crisi di strategia e di leadership, non solo da parte della Russia, ma anche dell’Europa e degli Stati Uniti. Mentre le tensioni continuano a crescere, la mancanza di un piano concreto e di risorse negoziali da parte di Bruxelles potrebbe compromettere ulteriormente la possibilità di una risoluzione pacifica del conflitto. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando che si possa trovare una via d’uscita da una crisi che sembra non avere fine.



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