Vecchio Border Collie costretto a trascinarsi sull’asfalto rovente ogni sacrosanto giorno: per fortuna, i volontari l’hanno salvato
Guarda, roba da non crederci. Siamo a Modena, ed un povero Border Collie di 11 anni – sì, undici, mica un cucciolo – veniva trascinato dal suo “padrone” a camminare sull’asfalto bollente nel pieno pomeriggio. Non una volta, eh, ogni giorno, finché il cane non crollava letteralmente a terra, sfinito. Lo hanno trovato così, stravolto, i volontari dell’OIPA, che sono intervenuti prima che la situazione degenerasse del tutto. Adesso il cane è al sicuro, mentre il genio che lo portava a spasso come fosse un sacco di patate è sotto indagine per maltrattamento. E direi anche meno.
Ma come si fa? L’animale era sfinito, respirava male, magro da far paura, con le zampe e la schiena a pezzi. E il “proprietario”? Camminava avanti, manco se lo cane fosse invisibile, rimproverandolo pure perché non riusciva a tenere il passo. Ma dai.
Le Guardie Zoofile dell’OIPA l’hanno beccato in flagranza, per fortuna. Il Border Collie adesso si trova al canile di Spilamberto, dove almeno può tirare il fiato (e magari beccarsi due carezze, che male non fanno). Caldo a parte – l’asfalto arrivava a 45 gradi, roba che ti cuoce i piedi in due secondi – il cane era sfinito, con il respiro corto e il fisico a pezzi. E non era solo stanco: era proprio provato dal dolore.
La responsabile OIPA, Sara Ferrarini, c’ha messo il carico: “Un comportamento insensibile e ingiustificabile, specie con un cane anziano e fragile.” E come darle torto? Tenere un animale mica è uno scherzo – ti prendi una responsabilità, punto. Se non sei capace di garantirgli una vita decente, allora lascia perdere. Ecco perché l’uomo ora è nei guai con la legge.
Poi, giusto per mettere i puntini sulle “i”: mai portare il cane a passeggio sull’asfalto bollente. Lo so, sembra ovvio, ma evidentemente a qualcuno serve ricordarlo. I cuscinetti dei cani sono resistenti, sì, ma mica fatti di acciaio. Sopra i 30 gradi, l’asfalto può superare i 55 – e in certi casi arrivare pure a 85, che è roba da forno crematorio. Una passeggiata di dieci minuti e rischi vesciche, ustioni, zampe a pezzi.
Quindi, regola base: d’estate si esce presto, tipo all’alba, o la sera dopo le otto, quando il sole cala e l’asfalto si raffredda. Tutto il resto è crudeltà gratuita.
Davvero, certe storie fanno girare le scatole. Per fortuna esistono ancora persone disposte a intervenire, perché senza di loro chissà come andava a finire.



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