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Criminale abituale stroncato dopo l’uso del taser: la polizia costretta a intervenire con la forza



Un uomo di 41 anni, Claudio Citro, originario di Salerno e residente a Reggio Emilia, è deceduto questa mattina in ospedale dopo essere stato colpito con un taser durante un intervento della Polizia di Stato a Massenzatico. L’episodio è avvenuto intorno alle 5.30 in via Beethoven, alle porte della città.



Secondo le prime ricostruzioni, Citro si trovava in uno stato di forte alterazione quando gli agenti, insieme al personale sanitario, sono intervenuti sul posto. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati all’operazione Don Matteo dei carabinieri – che aveva portato alla sua condanna per estorsione e usura – avrebbe dato in escandescenze, rendendo necessario l’impiego della pistola elettrica per immobilizzarlo.

Dopo l’utilizzo del taser, il 41enne è stato immediatamente soccorso dai sanitari presenti e trasportato d’urgenza all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove è arrivato in condizioni gravissime. Nonostante i tentativi di rianimazione, è morto poco dopo l’arrivo in pronto soccorso.

Indagini della Procura

La vicenda è ora al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, che intende chiarire la dinamica esatta dell’intervento e stabilire se vi siano responsabilità da parte degli operatori. L’autorità giudiziaria mantiene il massimo riserbo, in attesa dei risultati dell’autopsia e dei rilievi tecnici.

Le reazioni

Il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, ha espresso “profondo dispiacere per la perdita di una vita umana”, invitando alla prudenza: “Solo gli esiti dell’autopsia e l’indagine della Procura permetteranno di fare luce sull’accaduto. Gli accertamenti in corso offriranno elementi di valutazione, anche alla luce di episodi analoghi verificatisi in altre città negli ultimi mesi”.

Dal fronte delle forze dell’ordine è arrivata una nota del sindacato di polizia Siulp, che ha espresso vicinanza all’agente coinvolto nell’intervento: “Siamo fiduciosi che l’azione sia stata condotta nel pieno rispetto delle procedure e della formazione ricevuta. I nostri colleghi affrontano quotidianamente situazioni di alto rischio, dove le decisioni devono essere prese in una frazione di secondo per tutelare la sicurezza pubblica e l’incolumità di tutti i soggetti coinvolti”.

Il sindacato ha inoltre ribadito il sostegno all’impiego del taser come strumento operativo: “Se utilizzato correttamente, rappresenta un’alternativa valida rispetto all’uso dell’arma da fuoco. Fornire agli agenti strumenti adeguati e moderni è fondamentale per ridurre i rischi sia per i cittadini sia per gli operatori”.

Un caso destinato a far discutere

La morte di Claudio Citro rischia di riaccendere il dibattito sull’utilizzo del taser da parte delle forze di polizia in Italia. Già negli ultimi mesi, episodi analoghi in altre città avevano sollevato interrogativi sull’efficacia e sulla sicurezza di questo strumento, introdotto con l’obiettivo di ridurre il ricorso alle armi da fuoco ma che, in casi estremi, può avere conseguenze letali.

Nelle prossime ore, l’autopsia e le indagini della Procura saranno determinanti per chiarire le cause del decesso e per stabilire se l’utilizzo del taser sia stato conforme alle linee guida operative.




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