Un testimone a bordo dell’aereo che ha riportato in Italia i quattro parlamentari della Flotilla ha descritto una situazione tesa durante il volo. “È stato abbastanza strano. Loro erano seduti vicino alla toilette. Prima di decollare, l’assistente di volo ha detto al microfono: ‘Ci sono con noi quattro persone a cui dobbiamo ricordare che Am Israel Hai (lo slogan Il popolo di Israele vive ndr), e tutti applaudivano”. Il testimone ha anche riferito che alcuni passeggeri hanno rivolto insulti ai parlamentari, esprimendo frustrazione con frasi come: “Perché non li abbiamo lasciati tornare a nuoto da Israele all’Italia?”.
I parlamentari coinvolti nella missione, che era stata bloccata dalle autorità israeliane prima di approdare a Gaza, sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 14. Tra coloro che li hanno accolti c’era anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il senatore del Movimento 5 Stelle, Marco Croatti, ha dichiarato: “Siamo tremendamente preoccupati per tutti gli italiani rimasti nel centro di detenzione. Noi abbiamo passato una nottata molto difficile, bisogna ora portare a casa tutti”.
L’eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra, Benedetta Scuderi, ha commentato: “Stiamo bene. Siamo un po’ provati ma siamo tornati; adesso il nostro pensiero continua ad essere a Gaza, anche con tutte le persone che non sono tornate e a cui stiamo pensando in continuazione. Sono successe tantissime cose, ma ne parleremo domani in maniera più piena. Ci sono state delle violazioni, sono successe un sacco di cose, ne parleremo tutti insieme domani”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato su X che “un primo gruppo di 26 cittadini italiani che erano sulla Flotilla sta per lasciare Israele con un charter. Li abbiamo inseriti in un volo della Turkish per Istanbul. Sono già stati trasferiti nella base aerea di Ramon e partiranno dall’aeroporto di Eilat”. Tuttavia, ha specificato che gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, prevista per la prossima settimana. Tajani ha ribadito che l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv deve garantire un trattamento rispettoso per i connazionali rimasti.
Il governo italiano sta cercando di accelerare il rientro dei cittadini detenuti. È previsto l’arrivo di un aereo speciale turco in Israele per trasportare 140 attivisti detenuti, e potrebbero esserci posti disponibili anche per gli italiani. Nella serata di ieri, si è conclusa la visita consolare dell’ambasciata italiana ai cittadini italiani fermati sulla Flotilla, e il ministro Tajani ha fatto il punto con i suoi funzionari per chiudere la vicenda nel minor tempo possibile.
Attualmente, 44 italiani sono ancora detenuti a Ketziot, e le condizioni di detenzione sono state descritte come “particolarmente disagevoli” da fonti della Farnesina. Per questo motivo, è stata richiesta al ministero degli Esteri israeliano un’attenzione particolare per migliorare le condizioni di detenzione. La buona notizia è che la maggior parte degli attivisti ha accettato l’espulsione. Come già accaduto in precedenti fasi di detenzione, il documento di espulsione non richiede un’ammissione di responsabilità.
L’espulsione avverrà entro 48 ore, ma potrebbe subire rallentamenti a causa del Shabbat. Si sta considerando l’uso di voli civili per facilitare il rientro. È possibile che anche gli italiani sottoposti a processo possano essere espulsi, poiché il ministero dell’Interno ha ricevuto una deroga allo Shabbat per accelerare le udienze.
Ci sono anche possibilità di trasferimenti a Londra e Madrid, ma è emersa anche l’opzione di Istanbul, dove è previsto l’invio di un aereo speciale per trasportare 140 persone, tra cui turchi, malesi e indonesiani. C’è già un accordo con Israele, che prevede il trasferimento in Giordania dei cittadini arabi a bordo della Flotilla. Se ci sarà spazio, gli italiani potrebbero essere inclusi nel volo.



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