Sai, di solito la spiaggia restituisce solo roba tipo mozziconi, bottiglie di plastica, o quei maledetti palloncini che i bambini lasciano volare via. Ma stavolta, a Rosolina, tra le onde è spuntata una bottiglia di vetro con dentro una lettera – niente meno che un messaggio strappacuore di un figlio alla mamma che non c’è più. Altro che rifiuti, questa roba ti fa venire i brividi.
Alcuni turisti hanno trovato questa bottiglia sulla sabbia, proprio lì, mentre magari cercavano conchiglie o bestemmiavano per l’acqua fredda. Dentro, il foglio era un po’ stropicciato dall’umidità, ma le parole si leggevano ancora: roba da lacrime vere. Una roba tipo: “Ciao mamma, ho deciso di scriverti questa lettera come se potessi sentire quello che sei stata per me. Non c’è giorno che non pensi a te. Sei e sarai la persona che più ho amato nella vita”. E niente, già qui ti scappa la lacrimuccia.
Il mittente, Alessandro, aveva perso la mamma quasi un anno fa – la lettera era datata 14 maggio 2024 – e dentro ci ha messo tutto. “Dicono che con il tempo il dolore di averti perso passerà, ma a me non passa nulla. L’amore che provo per te non si può spiegare”. E poi elogia questa madre, classe 1932, una di quelle donne toste che hanno visto il mondo cambiare mille volte e sono rimaste sempre avanti, sempre con la testa alta. Alessandro si dice proprio orgoglioso di essere stato suo figlio. Cioè, roba vera, non i soliti post zuccherosi sui social.
La mamma, a quanto racconta lui, era rimasta vedova con quattro figli e si era fatta in quattro per tirarli su. “Hai dovuto stringere i denti e portare avanti una famiglia intera. Tempi duri, ma quello che siamo oggi lo dobbiamo solo e soltanto a te mammina mia”, scrive. Altro che romanzi, qui c’è la vita vera, quella che spesso finisce sepolta sotto routine e giornate tutte uguali.
E niente, la bottiglia adesso è finita all’Ufficio Turismo del Comune, che almeno per una volta può raccontare una storia che non sa di cronaca nera o degrado. Non è nemmeno la prima volta, tra l’altro, che il mare di Rosolina porta a riva messaggi così: anni fa era toccato a una figlia che aveva scritto al papà scomparso.
Certe lettere non dovrebbero restare chiuse in una bottiglia. Ma forse il mare, ogni tanto, sa a chi restituirle.



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