Organizzazioni criminali che impiegano sistematicamente armi e violenza. Anche ieri, nel programma televisivo “Dritto e Rovescio”, è stato ospite il trapper Baby Touchè, il quale ha condiviso la propria esperienza personale e ha tentato di instaurare un dialogo con gli altri partecipanti invitati dal conduttore. Tra questi, si è distinto l’intervento di Daniele Capezzone. Il direttore editoriale di Libero ha esordito con un plauso, definendo Baby Touchè un modello positivo per i giovani e per gli studenti di giurisprudenza, i quali potrebbero trarre spunti di riflessione sul diritto e sulla procedura penale. Dopo aver espresso solidarietà per l’aggressione subita dal collega Simba La Rue, Capezzone ha illustrato le ragioni per cui il giovane artista è già noto alle autorità giudiziarie. (VIDEO)
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Tutti noi ci chiediamo che ci fa ancora in Italia un individuo del genere con questo curriculum ? Galera nel proprio paese.#nessunoCosì#3novembre pic.twitter.com/SwBCQUJLPE
— Antonio Benny 🇮🇹 (@benq_antonio) November 3, 2025
“Se dovessi esaminare attentamente tutti i suoi problemi legali, non riusciremmo a concludere prima delle 11:00 di domani mattina. A gennaio, è stato stabilito che non può entrare a Padova. A giugno, è stato ritenuto responsabile di due aggressioni avvenute nel parcheggio durante una manifestazione. Successivamente, è stato identificato come il mandante di una spedizione punitiva, durante la quale sarebbe stata inferta una ferita da arma da taglio. Ha inoltre ricevuto un foglio di via da Vicenza e Venezia. Attualmente, è stato trovato in possesso di un machete di 54 centimetri e si trova sotto indagine per tentato omicidio”, ha ricordato al pubblico e al suo interlocutore. Il primo, incisivo affondo: “Lei non è né un parente di Santa Maria Goretti né un artista, ma un piccolo e pericoloso criminale”.
Baby Touchè, che risulta indagato anche per detenzione abusiva di armi e di esplosivi, ha preso il microfono e ha dichiarato: “Sono sotto indagine, signore. Ho già compreso il suo carattere. Non intendo rispondere. Il machete non l’ho portato con me, lo utilizzo a casa mia, in cucina”. Questa giustificazione non ha convinto Capezzone e gran parte dei presenti. “Avete bisogno di un avvocato e di un medico competenti”, ha affermato il giornalista. “La vita reale non è quella che lei percepisce”, ha replicato il trapper. Il direttore editoriale di Libero ha espresso la sua frustrazione: “La vita reale è quella dei giovani che si alzano presto per lavorare e studiare e che si impegnano seriamente”.



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