Durante la sua recente partita a Shanghai contro Jaume Munar, Novak Djokovic ha dimostrato una notevole sensibilità, impedendo a un raccattapalle di pulire il vomito che aveva espulso durante il match. Questo gesto, sebbene secondario rispetto alla sofferenza fisica che ha caratterizzato l’incontro, ha messo in luce la sua buona educazione. Nonostante le difficoltà, Djokovic ha continuato a lottare, affrontando problemi muscolari e articolari che lo hanno costretto a richiedere più volte un medical time-out.
Il campione serbo ha vissuto momenti di grande preoccupazione durante il match, specialmente alla fine del secondo set, quando è crollato a terra, rimanendo in quella posizione per quasi un minuto. La sua condizione ha destato timori tra i presenti, con molti che si sono chiesti se sarebbe riuscito a proseguire. Tuttavia, Djokovic ha dimostrato una straordinaria resilienza, riuscendo a prevalere su Munar e accedendo così ai quarti di finale del torneo.
L’episodio del vomito non è stato isolato: Djokovic aveva già affrontato una situazione simile nella precedente partita contro Yannick Hanfmann, dove il malessere era stato causato dalle condizioni climatiche estreme, caratterizzate da caldo e umidità elevata. In quell’occasione, era riuscito a raggiungere un recipiente per liberarsi, ma contro Munar non è stato altrettanto fortunato. Quando uno dei raccattapalle si è avvicinato per offrirgli un telo, Djokovic ha chiaramente comunicato che avrebbe preferito occuparsi della pulizia da solo, dicendo: “Scusa se ti ho fatto perdere tempo, amico, devo ripulirmi dal vomito”. Munar, da parte sua, ha risposto con comprensione: “Nessun problema, amico, prenditi tutto il tempo che ti serve”.
Durante il match, Djokovic ha anche mostrato segni di frustrazione e stanchezza, culminando in uno scatto di nervi nei confronti del suo allenatore, Boris Bošnjaković. Infatti, mentre si trovava in difficoltà, ha esclamato: “Cosa stai guardando figlio di …!?”, evidenziando la pressione a cui era sottoposto.
Al termine dell’incontro, Djokovic ha salutato il pubblico, ringraziando in cinese, ma non ha rilasciato dichiarazioni post-partita. Su consiglio dei medici, ha disertato la consueta conferenza stampa, poiché appariva visibilmente provato e gli è stato raccomandato di prendersi un momento di riposo. In precedenti interviste, aveva espresso chiaramente il suo disagio riguardo alle condizioni di gioco: “È brutale per tutti giocare quando hai un’umidità superiore all’80%. Di giorno, con il caldo e con il sole, è ancora più brutale. È quello che è, devi solo farci i conti”.
Il caldo e l’umidità hanno avuto un impatto significativo su molti giocatori nel torneo. Jannik Sinner, Casper Ruud, Tomas Machac, David Goffin, Terrence Atmane, Hamad Medjedovic, Wu Yibing, Emma Raducanu e Jelena Ostapenko sono stati costretti al ritiro nei turni precedenti a causa di malessere o infortuni legati alle avverse condizioni climatiche. Attualmente, nei tornei del Grande Slam e nel circuito femminile WTA esiste una regola sul calore, che prevede, tra le altre cose, che le partite vengano disputate sotto un tetto completamente o parzialmente chiuso. L’ATP sta valutando l’introduzione di una regola simile nel proprio circuito, mentre i giocatori esprimono frustrazione per la mancanza di misure adeguate. Holger Rune ha commentato: “Volete che un giocatore muoia in campo?”.



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