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Don Mimmo Battaglia: chi è il cardinale elettore e arcivescovo metropolita di Napoli



Il decesso di Papa Francesco ha colto di sorpresa molti, tra cui Domenico Battaglia, arcivescovo metropolita di Napoli. Durante le festività pasquali, mentre si trovava in Calabria, la sua terra d’origine, ha appreso la notizia e si è immediatamente recato in Vaticano. Il giorno successivo, ha preso parte alla prima Congregazione generale, un incontro dei cardinali convocato dal decano Giovanni Battista Re nell’Aula del Sinodo, iniziato alle ore 9 del 22 aprile. Qui, insieme a circa sessanta cardinali, ha fatto voto di segretezza, avviando così il processo per la scelta del nuovo pontefice, il 267° della storia.



Domenico Battaglia è nato a Satriano, in provincia di Catanzaro, il 20 gennaio 1963. È conosciuto come il “Papa Francesco del sud” per il suo approccio empatico verso i più svantaggiati. Infatti, è stato l’ultimo a ricevere la berretta rossa da Bergoglio, entrando così a far parte del Collegio cardinalizio. Pur non essendo considerato un papabile, la sua presenza nel conclave sarà fondamentale per la scelta del successore di Pietro, guidata dallo Spirito Santo e dalle dinamiche interne al Vaticano.

La carriera religiosa di Battaglia inizia l’8 agosto 1987, quando, dopo aver completato studi in filosofia e teologia presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale San Pio X di Catanzaro, viene nominato diacono. L’anno successivo, il 6 febbraio, è ordinato sacerdote nella chiesa di Santa Maria di Altavilla a Satriano da Antonio Cantisani, allora arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Le sue prime nomine significative non tardano ad arrivare; oltre a diventare Rettore del seminario arcivescovile liceale di Catanzaro, dal 1992 al 1999 ha diretto l’ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le chiese e, dal 1992 al 2016, ha presieduto il centro calabrese di solidarietà.

Parallelamente a questi ruoli, Battaglia ha svolto attività pastorale in diverse località della Calabria, guadagnandosi la reputazione di “prete di strada” per il suo impegno verso i più vulnerabili. La sua ascesa nelle gerarchie ecclesiastiche inizia nel 2016, quando Papa Francesco lo nomina Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, succedendo a Michele De Rosa, dimissionario per limiti di età.

Riceve l’ordinazione episcopale il 3 settembre dello stesso anno nella cattedrale di Catanzaro, per imposizione delle mani di Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace. La sua carriera subisce una svolta nel 2020, quando Bergoglio lo nomina arcivescovo metropolita di Napoli, succedendo a Crescenzio Sepe, anch’egli dimissionario per limiti di età. Nello stesso anno, diventa anche Gran cancelliere della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale e Delegato pontificio per la cappella del Tesoro di San Gennaro.

La nomina ad arcivescovo metropolita di Napoli avviene il 12 dicembre 2020, e Battaglia prende possesso dell’arcidiocesi il 2 febbraio 2021. Nello stesso giorno, viene nominato amministratore apostolico di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, incarico che mantiene fino all’arrivo del successore Giuseppe Mazzafaro il 12 giugno successivo. Riceve il pallio, simbolo della sua nuova dignità arcivescovile, il 29 giugno 2021, imposta dal nunzio apostolico in Italia, Emil Paul Tscherrig.

Il 4 novembre 2024, Papa Francesco annuncia la sua intenzione di creare Domenico Battaglia cardinale nel concistoro del 7 dicembre successivo. Nella basilica di San Pietro, riceve la berretta rossa e il titolo cardinalizio di San Marco in Agro Laurentino, diventando l’ultima creazione di Bergoglio. L’11 gennaio successivo, riceve un ulteriore incarico come membro del Dicastero per l’evangelizzazione, sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

Attualmente, Battaglia è uno dei cardinali elettori che parteciperà al conclave per la scelta del nuovo papa. Tra i primi a raggiungere Roma dopo la morte di Papa Francesco, ha voluto esprimere il suo affetto per il pontefice scomparso, affermando: “E noi, da Napoli, ti diciamo un grazie speciale. Perché ci hai voluto bene. Perché sei venuto a visitarci come un padre e un amico. Benedici il cammino della chiesa universale, prega per noi, per i tuoi poveri, per i cercatori di senso e di significato, per chi non smette di credere che la forza del Vangelo può cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire”.



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