Il giorno della vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, la regola è stata chiara: il trofeo originale può rimanere con il campione soltanto per pochi minuti. Un’ufficiale del torneo ha gentilmente avvisato Sinner: doveva restituire immediatamente la “Gentlemen’s Singles Trophy” e accettare una replica in miniatura da portare a casa. Questa prassi affonda le radici in una tradizione ottocentesca, in cui è stata introdotta una coppa permanente, custodita nei locali del Club di Wimbledon e mai assegnata in proprietà. I vincitori ricevono invece una riproduzione ridotta al 75 % delle dimensioni dell’originale, con i nomi incisi dei trionfatori precedenti.
Il regolamento del torneo prevede infatti che l’originale rimanga esposto nella “gallery” del Club, e che il vincitore si consolasse con una miniatura anch’essa raffinata, ma pur sempre una replica . La storica coppa del Gentlemen’s Singles, alta circa 44 cm e con il caratteristico ananas in cima, simbolo vittoriano di lusso e ospitalità, è un pezzo unico, acquistato dal club nel 1887 e conservato a SW19. La tradizione impone che dopo la cerimonia ufficiale, chi vince debba restituirla: una precauzione formale che preserva la continuità storica del trofeo.
Sinner ha accolto la notizia con compostezza, rispondendo garbatamente: “Va bene. Nessuna fretta”. Un gesto di rispetto verso le usanze del prestigioso torneo, che dimostra come anche un neo-campione del mondo sappia adattarsi alla rigida etichetta del torneo . Il fatto che anche Iga Świątek abbia subito la stessa sorte, con la sua coppa ritirata subito dopo la vittoria, conferma la regola universale del torneo .
La consegna della replica è tempestiva: incisa con i nomi dei vincitori passati, è pronta già nei minuti successivi alla vittoria, proprio per permettere al nuovo campione di portarla con sé. Wimbledon si vanta anche dell’efficienza dei suoi incisori, che garantiscono l’incisione immediata dei nomi .
Con questo gesto, Jannik Sinner entra ufficialmente nella “gallery” dei campioni, ed è stato nominato membro onorario dell’All England Club, con privilegi a vita. Un riconoscimento che supera il valore materiale del trofeo, segnando il suo ingresso nel pantheon del tempio del tennis.



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