La Direzione generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha disposto la sospensione immediata dell’utilizzo di un detergente per piatti in tutti gli ospedali della provincia di Bolzano, dopo che due neonati prematuri sono deceduti nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale cittadino. La causa dei decessi è stata attribuita a un’infezione da Serratia marcescens, un batterio spesso associato a infezioni nosocomiali. La misura, adottata su richiesta dell’Autorità giudiziaria, è precauzionale e sarà mantenuta fino a nuove disposizioni.
Secondo quanto riportato dall’Azienda sanitaria, la decisione è stata comunicata attraverso una nota ufficiale, in cui si legge: “Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, per il tramite dei NAS, questa mattina – a titolo precauzionale e in attesa di ulteriori verifiche – è stata emanata da parte della Direzione generale la direttiva di sospendere, almeno per il momento, l’impiego di uno specifico detergente lavapiatti potenzialmente contaminato e ciò in tutti gli Ospedali della Provincia. Questa disposizione resterà in vigore fino a sua revoca”.
Le autorità sanitarie stanno conducendo indagini approfondite per verificare se il detergente possa essere stato la fonte della contaminazione che ha portato all’infezione fatale nei due neonati. Al momento, non sono stati segnalati problemi nei reparti di Ostetricia o negli altri settori dell’ospedale di Bolzano, che continuano a operare regolarmente. Tuttavia, il reparto di neonatologia ha adottato misure straordinarie: nessun neonato prematuro sarà ricoverato nelle prossime settimane e le donne con gravidanze a rischio vengono trasferite presso l’ospedale “Santa Chiara” di Trento.
La situazione nel reparto di terapia intensiva neonatale rimane stabile per gli altri 10 neonati prematuri attualmente ricoverati. L’Azienda sanitaria ha confermato che le loro condizioni di salute non hanno subito variazioni e continuano a essere monitorate attentamente.
L’infezione da Serratia marcescens, che ha causato una grave sepsi nei due neonati deceduti, è nota per la sua capacità di diffondersi rapidamente in ambienti ospedalieri, soprattutto tra pazienti vulnerabili come i prematuri. Questo batterio può essere trasmesso attraverso strumenti contaminati, superfici o anche tramite il personale sanitario. Per questo motivo, oltre alla sospensione del detergente, sono state avviate verifiche sui protocolli igienici e sulla gestione dei materiali utilizzati nel reparto interessato.
A seguito dei tragici eventi, si stanno valutando ulteriori misure preventive e correttive. Tra queste, potrebbe essere inclusa la ristrutturazione di alcuni reparti ospedalieri per garantire standard igienici più elevati. Non si esclude inoltre la possibilità di condurre autopsie sui due neonati deceduti per approfondire le cause esatte dell’infezione e individuare eventuali responsabilità.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei materiali utilizzati nei contesti ospedalieri e sulla gestione delle emergenze sanitarie. Gli ospedali della provincia di Bolzano sono stati invitati a collaborare pienamente con le autorità sanitarie e giudiziarie per garantire che ogni aspetto legato alla contaminazione venga chiarito nel più breve tempo possibile.
Il trasferimento delle future madri con gravidanze complicate presso l’ospedale “Santa Chiara” di Trento rappresenta una misura temporanea volta a ridurre i rischi per i pazienti più vulnerabili. Nel frattempo, l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige sta lavorando per ripristinare la piena operatività del reparto di neonatologia, garantendo che vengano rispettati tutti i protocolli di sicurezza.



Add comment