Due cittadine americane, una donna e sua figlia, sono state scoperte senza vita sabato scorso nel parco di Villa Doria Pamphilj. L’uomo sospettato dell’omicidio è anch’esso americano, ma con origini diverse. Mentre la madre e la bambina presentano caratteristiche anglosassoni, il presunto killer ha tratti latini, suggerendo che il padre della piccola sia un altro uomo. Le vittime sono state identificate, così come il presunto assassino, grazie a un’indagine condotta dalla Squadra Mobile e dagli agenti dello Sco, sotto la direzione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Antonio Verdi.
La svolta nelle indagini è arrivata mercoledì sera, quando un telespettatore ha contattato il programma televisivo “Chi l’ha visto?”, dopo aver assistito a una violenta lite tra una donna e un uomo nei pressi di Villa Doria Pamphilj. La lite era stata così accesa da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, che avevano identificato i due. Sebbene le identità non siano state confermate, ci sono forti sospetti che si tratti proprio di loro. L’uomo, intanto, è già fuggito all’estero, e il suo nome è stato diramato a tutte le forze di polizia internazionali per la ricerca, accusato di duplice omicidio aggravato.
La polizia scientifica ha raccolto oltre 40 reperti sulla scena del crimine, mentre gli investigatori hanno iniziato a mettere insieme i vari indizi. Tra questi, un video mostra chiaramente l’uomo dalla carnagione scura mentre tiene in braccio la piccola, i cui vestitini sono stati ritrovati in un cestino vicino al luogo del delitto. Una dipendente del Servizio Giardini ha testimoniato di aver visto la donna e l’uomo con la bambina mentre allestivano un giaciglio di fortuna nel parco. “Avevo detto loro che lì non potevamo stare e gliel’avevo detto in inglese”, ha raccontato la dipendente agli investigatori.
La tenda utilizzata per accamparsi era stata fornita da un’associazione umanitaria, previa identificazione. Testimonianze di commercianti del mercato San Silverio e di senzatetto che vivono nel parco indicano che le due vittime avrebbero vissuto nel parco per gran parte di maggio prima di spostarsi a Villa Doria Pamphilj. Si è appreso che l’uomo era violento e che la donna cercava di tenerlo lontano dalla sua bambina. Le indagini hanno preso una piega drammatica dopo il ritrovamento dei corpi: la piccola, di circa otto mesi, è stata trovata per prima, riversa e nuda, mentre il corpo della madre è stato rinvenuto poche ore dopo, coperto da un telo di plastica nero. Anche lei era completamente nuda e il suo corpo mostrava segni di decomposizione avanzata a causa delle alte temperature e dell’effetto serra creato dal telo.
L’autopsia, sebbene complessa, ha rivelato che madre e figlia sono morte a distanza di almeno quattro giorni. La bambina, prima di morire, era stata picchiata, ma il decesso è stato attribuito a soffocamento. L’uomo che l’ha tenuta con sé per alcuni giorni le avrebbe ostruito le vie respiratorie. I risultati dell’autopsia hanno mostrato che al momento della morte la bambina aveva lo stomaco vuoto, suggerendo che non fosse stata nutrita per un lungo periodo. Anche la madre potrebbe essere morta per soffocamento. Il corpo della donna, che presentava mani curate con unghie smaltate, non mostrava segni di ferite da arma da fuoco o da coltello. Gli esami tossicologici hanno escluso l’assunzione di droghe e alcol, mentre si attendono i risultati delle analisi sui veleni. Non è esclusa, infatti, la possibilità di una morte per avvelenamento o per “soffocamento dolce”, ma anche di una causa naturale, come un’ischemia. Tuttavia, gli inquirenti considerano difficile questa ultima ipotesi, dato che il corpo della donna era stato chiaramente nascosto sotto una siepe e coperto con un telo di plastica.
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