All’età di 94 anni, Giorgio Forattini, celebre vignettista e fumettista di Roma, è deceduto, lasciando un’impronta indelebile nella satira politica italiana degli ultimi decenni. Nato nel 1931, Forattini ha saputo raccontare con ironia e acutezza l’evoluzione della società e della politica italiana, diventando una delle figure più riconoscibili del giornalismo satirico del Novecento.
La sua presenza è stata costante sulle pagine di Repubblica, dove le sue vignette hanno accompagnato gli eventi di attualità con un mix di sarcasmo e lucidità. Forattini si è distinto per la sua capacità di ritrarre i protagonisti della ‘Prima Repubblica’, tra cui figure emblematiche come Giulio Andreotti, Bettino Craxi (spesso rappresentato in uniforme mussoliniana), Sandro Pertini, Francesco Spadolini, Enrico Berlinguer, oltre a personaggi del calibro di Giovanni Agnelli e il Papa. La sua satira non ha risparmiato nemmeno i leader della Seconda Repubblica, trasformandoli in icone di un periodo caratterizzato da contraddizioni e ambiguità.
Forattini ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta e Settanta, collaborando con diverse testate, tra cui Panorama, La Stampa e Il Giornale. È stato anche uno dei fondatori della rivista satirica Il Male, un importante punto di riferimento per la satira italiana, che ha dato voce a numerosi talenti e provocazioni.
Il suo stile, pur nella semplicità del tratto, era sofisticato nella costruzione dell’immagine. Le vignette di Forattini erano immediatamente riconoscibili grazie alla deformazione caricaturale dei volti e all’uso di un linguaggio simbolico, permettendo così di costruire un racconto incisivo e impietoso del potere e delle sue ipocrisie. Le sue opere non solo divertivano, ma invitavano anche a una riflessione profonda sui temi politici e sociali.
Nel corso della sua lunga carriera, Forattini ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, ma ha anche affrontato critiche e querele, segno della potenza della sua satira. Le sue vignette hanno accompagnato alcuni dei momenti più significativi della storia repubblicana italiana, dalle crisi di governo a Tangentopoli, fino ai cambiamenti culturali e sociali che hanno caratterizzato il Paese.
Con la sua scomparsa, il panorama della satira italiana perde uno dei suoi più grandi interpreti, capace di unire umorismo e analisi politica, leggerezza e profondità. Le opere di Forattini rimangono una cronaca illustrata della Repubblica, pungente e senza sconti, capace di far riflettere mentre strappa un sorriso.
La sua influenza è stata tale che le sue vignette sono state esposte in mostre e pubblicate in numerosi volumi, diventando parte integrante della cultura visiva italiana. La sua abilità nel catturare l’essenza dei personaggi politici e delle situazioni sociali ha reso le sue opere un punto di riferimento per generazioni di lettori e artisti.
Giorgio Forattini ha saputo interpretare il suo tempo attraverso il disegno, trasformando la satira in uno strumento di critica e di denuncia. La sua eredità vivrà attraverso le sue vignette, che continueranno a ispirare e a far ridere, mantenendo viva la memoria di un’epoca e dei suoi protagonisti. La sua capacità di affrontare temi delicati con ironia e intelligenza ha reso il suo lavoro unico e inimitabile.



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