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Elezioni regionali, spoglio in corso: “Risultati devastanti per i partiti tradizionali”



Un importante colpo di scena caratterizza le recenti elezioni regionali in Valle d’Aosta, dove i primi risultati indicano un chiaro trionfo dell’Union Valdôtaine, che si attesta intorno al 30% dei voti. Questo risultato evidenzia il forte radicamento del partito nel contesto politico locale e sottolinea il ruolo cruciale delle politiche autonomiste nella regione. Se confermata, questa vittoria avrà un impatto significativo sulla formazione della prossima maggioranza nel Consiglio regionale.



Il successo dell’Union Valdôtaine emerge con maggiore evidenza se confrontato con le performance dei principali partiti nazionali, molti dei quali registrano un calo notevole rispetto alle elezioni europee del 2024. Il voto in Valle d’Aosta conferma la peculiarità del panorama politico locale, dove le dinamiche regionali e l’identità autonoma prevalgono rispetto ai trend nazionali.

Con il 40,28% delle schede già scrutinate, l’Union Valdôtaine si conferma come la lista più votata, raccogliendo il 28,26% dei consensi. Seguono gli Autonomisti di Centro con il 14,33%, Forza Italia con l’11,57%, Fratelli d’Italia con l’11,36%, Lega con il 9,28% e Partito Democratico con l’8,57%. Completano il quadro Valle d’Aosta Aperta al 6%, Alleanza Verdi Sinistra al 5,92% e Valle d’Aosta Futura con il 4,69%.

Un dato particolarmente eclatante riguarda Fratelli d’Italia, che ha visto un crollo significativo, passando dal 24,3% delle elezioni europee 2024 a circa l’11% in Valle d’Aosta. Questo tracollo ha sorpreso gli analisti, considerando la forza del partito in altre regioni del Nord Italia. Al contrario, Forza Italia ha registrato un notevole incremento, salendo al 12% rispetto al 7,9% delle europee, mentre la Lega si mantiene stabile attorno al 9%, quasi invariata rispetto all’8,9% del 2024.

Il Partito Democratico ha subito un crollo drammatico, fermandosi all’8,9%, meno della metà del 20% ottenuto nelle elezioni europee, mentre Alleanza Verdi Sinistra si attesta solo al 4%, rispetto al 12,1% del 2022. Una novità interessante è rappresentata dalla lista centrista promossa da Azione di Carlo Calenda, denominata Autonomisti di Centro, che ha raggiunto un ottimo 13% dei consensi, quasi raddoppiando il risultato delle europee (7,6%).

Le elezioni regionali si sono svolte in un’unica giornata, dalle 7 alle 23, e hanno registrato un’affluenza del 62,98%, corrispondente a 65.014 votanti su 103.223 aventi diritto. Questa cifra segna un calo rispetto al 70,5% di partecipazione del 2020, che includeva anche la possibilità di votare il lunedì mattina.

Il sistema elettorale valdostano prevede che gli elettori possano esprimere il proprio voto solo per la lista, determinando così i 35 consiglieri eletti. Sarà il Consiglio a formare la maggioranza e a scegliere il presidente della Regione, a meno che una lista o coalizione non superi il 42% dei voti, un risultato al momento considerato difficile da raggiungere.

Il panorama politico in Valle d’Aosta continua a dimostrarsi unico, con l’Union Valdôtaine che si conferma come il principale attore politico. La sua capacità di attrarre consensi in un contesto in cui i partiti nazionali faticano a mantenere il supporto popolare mette in luce l’importanza delle questioni locali e delle politiche autonomiste.

L’analisi dei risultati elettorali suggerisce che, mentre i partiti nazionali devono affrontare sfide significative, l’Union Valdôtaine ha saputo mantenere un forte legame con il proprio elettorato, rispondendo alle esigenze e alle aspettative della popolazione valdostana. Questo scenario potrebbe influenzare le future strategie politiche sia a livello regionale che nazionale, evidenziando la necessità per i partiti di adattarsi alle specificità locali per avere successo.



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