Laerte Pappalardo, figlio del noto cantante Adriano Pappalardo e figura conosciuta nel panorama televisivo italiano, ha affrontato uno dei capitoli più bui della sua vita durante la sua partecipazione al programma La Volta Buona, condotto da Caterina Balivo su Rai 1 il 6 novembre. L’ex concorrente de L’Isola dei Famosi ha aperto il suo cuore, parlando dei disturbi alimentari che lo hanno colpito dopo l’esperienza nel reality show, rivelando la gravità della sua situazione.
Durante l’intervista, Laerte ha condiviso dettagli personali e toccanti, spiegando come il suo rapporto con il cibo e con il proprio corpo sia cambiato drasticamente dopo il ritorno dall’Isola. “Non ho più mangiato per due anni, fu necessario un ricovero,” ha confessato, evidenziando l’impatto che questa esperienza ha avuto sulla sua vita. La sua testimonianza è un richiamo alla realtà dei disturbi alimentari, che possono colpire chiunque, indipendentemente dalla fama.
Laerte ha descritto il suo stato fisico al ritorno dal reality: “Quando tornai ero molto dimagrito: pesavo 71 chili e una volta uscito dall’Isola ero arrivato a 53.” Inizialmente, il suo corpo esile sembrava piacergli, ma con il passare del tempo, le conseguenze fisiche e psicologiche cominciarono a manifestarsi. Quella che era sembrata una semplice reazione all’intensa esperienza del reality si trasformò rapidamente in una condizione seria. “È una cosa che può capitare a chiunque, ero anoressico. Io non ho mangiato più per due anni, mangiavo una scatoletta di tonno e una mela al giorno, stavo a 270 calorie al giorno. Andavo al supermercato ed ero in un loop infernale,” ha raccontato Pappalardo, descrivendo il suo stato di malessere.
Il momento culminante della sua battaglia contro i disturbi alimentari si è verificato quando il suo peso è sceso a 51 chili. “Lì c’è stato un ricovero immediato perché mi è scoppiata un’ascite, del liquido fuoriuscito dall’intestino per la magrezza,” ha spiegato. Laerte ha messo in evidenza la gravità della sua condizione, definendola “una cosa mentale brutta, grave,” e ha rivelato che ci sono voluti cinque anni per superare completamente la malattia.
Il percorso di recupero è stato lungo e pieno di ostacoli, aggravato dalla difficoltà di accettare le preoccupazioni delle persone a lui vicine. “La gente attorno a me si preoccupava e più si preoccupavano, più mi infastidivo,” ha ammesso, sottolineando come il suo stato d’animo fosse influenzato dall’ansia e dalla pressione esterna. “Poi non dormi più, ti svegli alle tre, hai il cortisolo altissimo e sei elettrico,” ha aggiunto, descrivendo la frustrazione e l’ansia che accompagnavano la sua condizione.
Nonostante le sfide, Laerte ha trovato la forza di riprendersi senza ricorrere a trattamenti invasivi, come le flebo. La sua principale motivazione è stata suo figlio, che gli ha dato l’energia necessaria per affrontare il difficile percorso di guarigione. La sua storia di resilienza e determinazione è un esempio di come, anche nei momenti più bui, sia possibile trovare una via d’uscita e ricostruire la propria vita.
La partecipazione di Laerte Pappalardo a La Volta Buona non è stata solo un’opportunità per condividere la sua storia, ma anche un modo per sensibilizzare il pubblico sui disturbi alimentari e sull’importanza di affrontarli con serietà. La sua testimonianza può servire da esempio per coloro che si trovano in situazioni simili, mostrando che è possibile superare le avversità e ritrovare un equilibrio.



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