Un’ondata di incidenti sta caratterizzando l’estate sull’isola di Ibiza, sollevando preoccupazioni per la sicurezza dei turisti e per il crescente abuso di sostanze stupefacenti. Diversi episodi tragici si sono verificati nelle ultime settimane, alimentando un dibattito sulle cause e sulle responsabilità.
Nel pomeriggio di sabato 3 agosto, un giovane brasiliano di 26 anni ha perso la vita dopo essere caduto dal primo piano dell’hotel Florencio, situato a Sant Antoni. La caduta, da un’altezza di circa due metri, gli ha provocato un grave trauma cranico. Nonostante il tentativo di rianimazione da parte di un medico presente sul posto, il ragazzo è deceduto. La polizia locale ha avviato un’indagine, e l’autopsia chiarirà le esatte circostanze del decesso.
Poche ore dopo, nella notte tra sabato e domenica, un altro incidente ha coinvolto un uomo belga di 47 anni, che è precipitato dal secondo piano di un edificio residenziale, sempre a Sant Antoni. L’uomo ha riportato fratture multiple e un trauma alla colonna vertebrale ed è stato ricoverato in terapia intensiva presso la Policlínica Nuestra Señora del Rosario. Questi episodi si aggiungono a una serie di incidenti simili registrati negli ultimi mesi sull’isola.
Solo una settimana prima, un giovane è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da una muraglia nei pressi del Baluarte de Santa Llúcia. Inoltre, nel mese di luglio, tre turisti britannici hanno perso la vita in distinti episodi: il 19enne Gary Kelly e il 26enne Evan Thomson sono morti precipitando dai balconi dell’hotel Ibiza Rocks, mentre un terzo turista è deceduto dopo una caduta vicino a un supermercato.
L’hotel Ibiza Rocks, teatro di più di un incidente tragico, ha deciso di intensificare le misure di sicurezza. Tra gli interventi previsti ci sono l’installazione di ringhiere più alte e l’aumento del personale dedicato alla sorveglianza degli ospiti.
Secondo Manuel Sendino, direttore della Federazione degli albergatori di Ibiza e Formentera (Fehif), l’aumento delle cadute potrebbe essere legato al consumo di droghe che alterano la percezione e provocano stati di confusione o allucinazione. “Il risultato è fatale e tristissimo. Non so a cosa si possa attribuire, ma credo sia una questione legata alle varietà di droghe che assumono,” ha dichiarato Sendino al Diario de Ibiza. L’esperto ha inoltre sottolineato che la responsabilità principale nel contrastare questo fenomeno ricade sulle autorità locali piuttosto che sugli hotel.
Un caso particolarmente controverso riguarda la morte del DJ italiano Michele Noschese, noto come Godzi, avvenuta a luglio sull’isola. Le autorità spagnole hanno attribuito il decesso al consumo di sostanze stupefacenti, ma la famiglia sostiene che la causa sia legata alle percosse subite durante un’operazione condotta dalla Guardia Civil. La Procura di Roma sta indagando sul caso con l’ipotesi di omicidio.
L’aumento degli incidenti mortali e dei feriti gravi a Ibiza è accompagnato da una crescente attività delle forze dell’ordine per contrastare il traffico e il consumo di stupefacenti. La Guardia Civil ha intensificato le operazioni antidroga, concentrandosi in particolare nelle aree turistiche frequentate dai giovani durante la movida notturna.
Questo scenario evidenzia una problematica complessa che coinvolge diversi attori: i turisti, gli operatori del settore turistico e le autorità locali. Mentre gli hotel cercano di migliorare le misure di sicurezza per prevenire ulteriori tragedie, resta fondamentale affrontare alla radice la questione dell’abuso di droghe e alcol.



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