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Febbre alta e ricovero, 15enne muore dopo 48 ore: si indaga a Lecce



Una tragedia ha scosso la comunità di Squinzano, a nord di Lecce, dove una ragazza di 15 anni è morta dopo essere stata ricoverata in ospedale con febbre alta. La giovane, che non soffriva di patologie pregresse, ha visto peggiorare rapidamente le sue condizioni fino a entrare in coma. Sul caso è stata avviata un’indagine per chiarire le cause del decesso.



La quindicenne, secondo quanto riferito da un amico di famiglia, non presentava alcun problema di salute. “La 15enne non seguiva alcuna terapia, non aveva tosse e si era alzata tranquilla – ha raccontato l’amico –. Aveva fatto colazione con latte e cornetto. È inspiegabile”. Tuttavia, nella mattinata del 17 giugno, la giovane ha iniziato a sentirsi male, sviluppando una febbre molto alta che ha raggiunto i 41 gradi e non è diminuita.

Con l’aggravarsi della situazione e la comparsa di crisi epilettiche, i genitori hanno deciso di portarla in ospedale. Un’ambulanza del 118 l’ha trasportata al pronto soccorso del “Dea-Fazzi” di Lecce, dove è entrata in coma poco dopo l’arrivo. I medici hanno inizialmente diagnosticato una polmonite bilaterale, manifestatasi con febbre improvvisa e molto elevata.

Nonostante gli sforzi del personale sanitario, le condizioni della ragazza sono peggiorate. Gli accertamenti successivi hanno ipotizzato che la giovane potesse aver contratto un’infezione che avrebbe poi causato la Coagulazione Intravascolare Disseminata (Cid), una complicazione potenzialmente fatale. La quindicenne è deceduta il 19 giugno, poco dopo mezzogiorno, nel reparto di Rianimazione.

I genitori della ragazza, profondamente scossi dalla perdita, si sono chiusi nel silenzio insieme agli altri tre figli. Nel frattempo, hanno affidato il caso agli avvocati Andrea Capone e Luana Malatesta per comprendere se ci siano state negligenze o errori che avrebbero potuto evitare questa tragedia.

L’Azienda sanitaria locale (Asl) di Lecce aveva già avviato un’indagine interna prima che la magistratura intervenisse ordinando un’autopsia sulla salma della giovane. Il corpo è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” per gli esami autoptici, mentre il fascicolo d’inchiesta è stato aperto contro ignoti. La restituzione della salma alla famiglia è stata rinviata in attesa dei risultati dell’autopsia.

La comunità locale è rimasta profondamente colpita dalla notizia. La ragazza aveva appena completato il primo anno presso l’istituto professionale Alberghiero di Brindisi e sognava di conseguire il diploma. Il sindaco di Squinzano, Mario Pede, ha espresso vicinanza alla famiglia della giovane, dichiarando che l’amministrazione comunale si stringe attorno al loro dolore in questo momento difficile.



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