Il deputato grillino Gaetano Amato ha sollevato una controversia attribuendo l’incarico di direttore ospite presso uno dei teatri più prestigiosi al mondo alla vicinanza della signora Beatrice Venezi con Fratelli d’Italia. Jorge Telerman, già Ministro della Cultura, ha replicato con fermezza: “Dopo un’esibizione, il coro ha intonato ‘Beatrice non se ne va’”. Questo episodio dovrebbe essere preso in considerazione dai sindacati dell’Opera di Venezia.
di Adriana De Conto per Il Secolo d’Italia
Per il deputato grillino Gaetano Amato, la provenienza geografica non rappresenta un ostacolo quando si tratta di criticare la signora Beatrice Venezi. Egli sostiene l’esistenza di una rete di relazioni di destra a livello internazionale. Nel novembre 2024, la signora Venezi sarebbe stata designata direttore ospite dell’Orchestra del prestigioso Teatro Colón di Buenos Aires, uno dei teatri più rinomati al mondo. Pertanto, il deputato Amato ha criticato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, denunciando un presunto caso di “amichettismo internazionale”. Tale affermazione appare infondata, soprattutto considerando la campagna di denigrazione a cui la signora Venezi è sottoposta a causa della sua nomina a direttore artistico de La Fenice di Venezia.
Il deputato grillino Gaetano Amato continua a perseguire la signora Venezi in Argentina.
In luogo di focalizzarsi sulle problematiche interne al Movimento 5 Stelle, i grillini hanno intrapreso un’analisi retrospettiva, richiamando alla memoria l’evento dell’anno precedente, in occasione della visita della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Buenos Aires presso il Teatro Coliseo. In tale contesto, la direttrice Beatrice Venezi, già consulente musicale dell’ex Ministro Gennaro Sangiuliano, aveva diretto l’esecuzione dei due inni nazionali. Recentemente, il quotidiano argentino La Nacion ha diffuso la notizia della nomina della Venezi a direttore ospite dell’orchestra del Teatro Colón. Gaetano Amato, esponente del Movimento 5 Stelle, ha espresso preoccupazione, affermando: «Su richiesta dell’Ambasciata italiana e in virtù di una lettera di presentazione politica che evidenziava la sua amicizia con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo ruolo di consigliera del Ministro della Cultura, la Venezi avrebbe ottenuto tale nomina. Ciò testimonia l’essenza della politica meloniana: il potere che si traveste da cultura per collocare i propri affiliati in posizioni di rilievo a livello internazionale nel settore artistico».
Il Movimento 5 Stelle ha definito la vicenda un caso di “amichettismo da esportazione”. Tuttavia, una smentita, accompagnata da un certo imbarazzo, non ha tardato ad arrivare. Infatti, Jorge Telerman, ex Ministro della Cultura, ex Capo del Governo della Città di Buenos Aires, Ambasciatore dell’Argentina a Cuba e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ha espresso profondo disappunto per le dichiarazioni rilasciate. Telerman, ripercorrendo la vicenda, ha confutato le accuse, affermando: «In qualità di sovrintendente del Teatro Colón, ho promosso il ciclo ‘Divina Italia’. Grazie al supporto dell’Ambasciata italiana a Buenos Aires, ho avuto l’opportunità di ospitare numerosi artisti italiani di elevato calibro. In tale contesto, nel 2024, in occasione del centenario pucciniano, ho invitato personalmente la direttrice Beatrice Venezi a dirigere la Turandot».
Il sovrintendente ha espresso il suo disappunto, sottolineando che gli artisti italiani sono altamente apprezzati e ricercati in Argentina.
Si prega di prendere nota delle seguenti dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti sindacali della Fenice. “La decisione è stata presa”, afferma Jorge Telerman, “dopo un’attenta valutazione del profilo artistico, della carriera e delle riconosciute capacità musicali della Maestra Venezi, in particolare nel repertorio di Giacomo Puccini, del quale possiede un’ampia esperienza. Il successo della Maestra Venezi fu immediato e straordinario”, ricorda Telerman, sottolineando alcuni particolari significativi: “Al calare del sipario, il coro intonò spontaneamente: Beatrice non se ne va”. A quel punto, riferisce il sovrintendente, “considerato l’entusiasmo degli artisti e della comunità del Teatro Colon, si è avviata la valutazione di una collaborazione più stabile, che consentisse alla Maestra Venezi di assumere il ruolo di direttrice principale ospite del Teatro Colon”.
In merito alle speculazioni sulla presunta vicinanza politica della Maestra Venezi con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Telerman precisa: “Desidero chiarire che non ho ricevuto alcuna pressione, né da parte dell’Ambasciata d’Italia, né da altri organismi. Non è mai stata presa in considerazione alcuna presunta affinità politica della Maestra Venezi con la Presidente del Consiglio. Le decisioni adottate si basano esclusivamente su criteri di eccellenza artistica e umana”. Questa vicenda presenta analogie con le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti sindacali degli orchestrali della Fenice in merito al curriculum internazionale.



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