Durante la commemorazione della strage del 2 agosto 1980 a Bologna, il presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha ricordato episodi controversi legati a Ignazio La Russa e ha lanciato un appello alla premier Giorgia Meloni per evitare riscritture della storia.
La commemorazione del tragico evento, che causò 85 morti e oltre 200 feriti nella sala d’aspetto della stazione centrale di Bologna, è stata segnata da momenti di tensione. Durante il suo intervento, Paolo Bolognesi ha citato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, suscitando una reazione immediata da parte del pubblico presente. “Nel 2007, quando era senatore, presenziò ai funerali del terrorista Nico Azzi”, ha ricordato il presidente dell’Associazione, riferendosi al militante neofascista coinvolto in un tentativo di attentato sul treno Torino-Roma nel 1973. La menzione ha provocato una serie di fischi dalla piazza gremita.
Bolognesi ha poi aggiunto ulteriori dettagli, sottolineando che Azzi fornì le bombe a mano utilizzate pochi giorni dopo per uccidere il poliziotto Antonio Marino durante un corteo del Movimento Sociale Italiano (MSI) a Milano. “Ecco, mi avete fatto perdere il segno”, ha scherzato per stemperare la tensione, prima di proseguire il suo discorso.
Il ricordo dei legami con il Movimento Sociale Italiano e con l’estremismo di destra è stato centrale nell’intervento di Bolognesi, che ha voluto evidenziare come molte figure legate al terrorismo nero abbiano influenzato la storia politica italiana. “Sono queste le ‘radici che non gelano’. E con queste ci si deve fare i conti”, ha dichiarato con fermezza, ricevendo applausi dal pubblico.
Nel corso del suo discorso, il presidente dell’Associazione ha voluto ribadire che la loro battaglia non è mai stata ideologica, ma esclusivamente volta a ottenere verità e giustizia. “Quando più di 40 anni fa, noi parenti delle vittime e feriti della strage del 2 agosto ’80 ci siamo uniti in associazione, lo abbiamo fatto col puro intento di esercitare pienamente il nostro diritto di sapere come sono realmente andate le cose”, ha spiegato. Ha poi ricordato con affetto Torquato Secci, il primo presidente dell’Associazione, definendolo “un grande uomo” che perse suo figlio nella strage e che fu una guida fondamentale per i familiari delle vittime.
Un altro momento significativo è stato l’appello diretto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Bolognesi ha risposto alle critiche ricevute dalla premier, che aveva accusato l’Associazione di volerla esporre a ritorsioni per aver ricordato le sue origini politiche. “Alla Presidente del Consiglio vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un’altra cosa è l’accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare”, ha affermato.
Il presidente dell’Associazione ha poi aggiunto: “Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”. Queste parole hanno ulteriormente sottolineato l’importanza di riconoscere le responsabilità storiche legate agli eventi del 2 agosto 1980.
La giornata è stata caratterizzata non solo dalle polemiche, ma anche dalla partecipazione sentita delle persone presenti in piazza. Gli applausi hanno spesso interrotto l’intervento di Bolognesi, segno del sostegno diffuso al lavoro svolto dall’Associazione in questi decenni.
Tuttavia, non sono mancate voci discordanti. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, si è espressa in dissenso rispetto alle parole di Bolognesi, sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli sul contenuto delle sue dichiarazioni.
La commemorazione della strage di Bologna si conferma ogni anno come un momento cruciale per riflettere sulla memoria storica e sulle responsabilità collettive. L’appello di Paolo Bolognesi a evitare riscritture della storia e a riconoscere pienamente la matrice fascista degli eventi rappresenta un richiamo forte e chiaro alla necessità di preservare la verità storica.



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