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Francesca Albanese rompe il silenzio: “Non devono firmare!” L’attacco all’intesa per la pace



Francesca Albanese, relatrice all’Onu e figura di spicco nel movimento antisionista, ha recentemente commentato l’accordo di pace raggiunto tra Hamas e Israele, evidenziando le sue posizioni contro l’occupazione israeliana. Durante un collegamento con il programma “4 di Sera”, ha espresso il suo disappunto riguardo al fatto che il nuovo accordo preveda un governatore, definendolo “una cosa veramente del secolo scorso che è inaccettabile” e sostenendo che questo modello rappresenta una forma di colonialismo. Albanese ha affermato che i palestinesi non dovrebbero essere costretti a negoziare nulla, aggiungendo: “Israele deve lasciare la striscia di Gaza, la Cisgiordania incluso Gerusalemme Est. Questo è quello che dice il diritto. Perché non si può seguire il diritto una volta tanto?”



La sua posizione ha sollevato polemiche, specialmente dopo che il sindaco di Reggio Emilia ha menzionato gli ostaggi israeliani in mano a Hamas, provocando una reazione di fastidio da parte di Albanese. La sua retorica ha suscitato critiche da diverse parti, con alcuni che la accusano di ignorare gli eventi del 7 ottobre e gli orrori commessi dai miliziani di Hamas.

Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno intensificando il loro coinvolgimento nella regione. Secondo fonti della Casa Bianca, sono stati inviati 200 soldati statunitensi a Gaza come parte di una task force congiunta per supportare e monitorare l’accordo di cessate il fuoco. Questo sviluppo è stato confermato durante una call con i media, tra cui l’ANSA. La presenza militare americana ha lo scopo di garantire la stabilità e il rispetto dell’accordo, in un contesto di crescente tensione.

In un altro importante sviluppo, Steve Witkoff e Jared Kushner, emissari di Donald Trump, hanno partecipato a una riunione del governo israeliano per assicurarsi che il primo ministro Benyamin Netanyahu non prendesse decisioni avventate riguardo alla tregua. Kushner ha sottolineato che il presidente Trump ha seguito da vicino i negoziati su Gaza, comunicando regolarmente con i suoi emissari e insistendo sull’importanza di riportare a casa gli ostaggi israeliani. “È chiaro che riportare a casa gli ostaggi è sempre stata una priorità assoluta per il Presidente Trump,” ha dichiarato Kushner, elogiando anche le Forze di Difesa Israeliane per i loro sforzi nella regione.

La riunione del gabinetto di sicurezza israeliano ha visto la partecipazione di Witkoff e Kushner, i quali hanno discusso le strategie per garantire il successo dell’accordo firmato in Egitto. Durante l’incontro, Kushner ha ringraziato il primo ministro Netanyahu per il suo lavoro nei negoziati, affermando: “Hai mantenuto i tuoi principi, e credo che tu e il Presidente Trump abbiate condiviso pienamente la stessa visione dell’obiettivo finale.”

Il coinvolgimento degli Stati Uniti nei negoziati e la presenza di truppe a Gaza sono stati interpretati come segnali di un impegno maggiore da parte dell’amministrazione americana per stabilizzare la situazione nella regione. Tuttavia, le dichiarazioni di Francesca Albanese e le sue critiche all’occupazione israeliana continuano a generare dibattito. La sua posizione riflette una parte significativa dell’opinione pubblica che si oppone alle politiche israeliane e chiede una soluzione duratura al conflitto.

In questo contesto complesso, le dinamiche politiche e militari continuano a evolversi, con gli attori regionali e internazionali che cercano di trovare un equilibrio tra le richieste di sicurezza e il rispetto dei diritti umani. La questione degli ostaggi, insieme alla situazione di Gaza e della Cisgiordania, rimane al centro delle discussioni, mentre le speranze di pace sono accompagnate da sfide significative.



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