Settimane dopo la sentenza che ha ufficialmente riconosciuto Francesca Michelon come figlia biologica di Stefano D’Orazio, l’ex batterista della celebre band Pooh, la donna, oggi 41enne, ha deciso di condividere la sua esperienza in un lungo post su Facebook. La vicenda, che ha avuto inizio molti anni fa, è stata per lei un percorso complesso e pieno di emozioni contrastanti.
Nel suo racconto, Francesca Michelon spiega come nel 2006, all’età di 21 anni, abbia scoperto casualmente che il suo padre biologico non era l’uomo che l’aveva cresciuta, ma Stefano D’Orazio, uno dei membri della storica band italiana. La rivelazione è arrivata attraverso un gioco tra amici appassionati di genetica e fisiognomica. «Nel 2006, quando avevo 21 anni, per puro caso da un gioco iniziato da amici appassionati di genetica e fisiognomica ho scoperto che il mio padre biologico non era la meravigliosa persona che mi aveva cresciuta, ma il batterista di una nota band», ha scritto.
Secondo quanto raccontato da Francesca, la reazione di Stefano D’Orazio alla notizia è stata positiva: «Questa persona appena saputo che io sapevo, si era proposta di conoscermi, dicendo a mia madre che non vedeva l’ora e che aspettava da tanto tempo questo momento». Nonostante la confusione iniziale, la curiosità ha spinto Francesca ad accettare l’incontro con il suo padre biologico.
Il loro primo incontro è stato caratterizzato da un approccio scherzoso da parte del musicista. Francesca Michelon ricorda ancora le sue parole: «Lui sin da subito aveva assunto un atteggiamento decisamente goliardico con me, la primissima frase che mi aveva detto la ricordo ancora molto bene: “Ringrazia tua madre se sei viva, io le avevo proposto una crociera per liberarsi di te, menomale che non ha accettato!”». Per lei, queste parole sono state percepite come un modo per rompere il ghiaccio. «Per me si trattava di un’uscita divertente fatta per sdrammatizzare… e la mia risposta era stata molto accondiscendente», ha aggiunto.
Dopo quel primo incontro promettente, però, il rapporto tra i due non si è sviluppato come sperato. Nei successivi 11 mesi si sono visti poche volte e Francesca ha iniziato a sentire il peso della mancanza di un legame più profondo. «É una sensazione davvero alienante. Va ben oltre la semplice curiosità, e non poterla soddisfare è davvero frustrante. Era sempre molto impegnato, mi diceva, e io lo capivo», ha raccontato. Nonostante ciò, ha sottolineato di non aver mai chiesto nulla a lui se non la possibilità di conoscerlo meglio: «Tengo a precisare che in TUTTE le occasioni in cui ci siamo visti io avevo sempre specificato che non volevo nulla da lui, se non conoscerlo meglio per conoscere di conseguenza meglio me stessa».
Durante quel periodo, Stefano D’Orazio le fece alcuni regali utili, come un computer per il lavoro, ma ciò che Francesca desiderava davvero era costruire una relazione autentica con lui. Tuttavia, il tempo trascorso insieme si è rivelato insufficiente per colmare il vuoto che sentiva. «Ci siamo frequentati (intendo anche telefonicamente) per 11 mesi esatti. I nostri pochi incontri erano per lo più incentrati su racconti fatti da lui sul suo personaggio pubblico. A conti fatti, con il senno di poi, mi rendo conto che di me aveva sempre chiesto ben poco», ha confessato.
L’ultima telefonata tra padre e figlia risale al mese di agosto del 2007. Da quel momento in poi, i contatti si sono interrotti e il legame tra loro non è mai stato veramente approfondito. Con il passare degli anni e dopo la scomparsa di Stefano D’Orazio nel 2020 a causa delle complicazioni legate al Covid-19, Francesca Michelon ha deciso di intraprendere un percorso legale per ottenere il riconoscimento ufficiale della sua parentela.
Oggi, con la sentenza del giudice che conferma ciò che aveva scoperto anni fa, Francesca Michelon sente il bisogno di condividere la sua storia per mettere fine a speculazioni e malintesi. «Non ho mai esternato nulla, perché mi sono sempre detta che, alla fine, sono questioni molto personali e so di non dover spiegazioni a nessuno», ha scritto nel suo post. Tuttavia, ora sente l’importanza di chiarire alcuni aspetti della vicenda e raccontare il proprio vissuto.
La storia di Francesca Michelon rappresenta una testimonianza toccante e complessa su identità, legami familiari e ricerca delle proprie origini. Nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso, rimane il desiderio di comprendere meglio sé stessa attraverso la figura del padre biologico che ha avuto modo di conoscere solo brevemente.
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