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Funicolare Lisbona, bimbo di 3 anni estratto vivo e il padre dato per morto: “Era in ospedale”



Tutte le 16 vittime dell’incidente della funicolare Elevador da Glória a Lisbona sono state finalmente identificate. Roba da incubo, davvero. Mercoledì pomeriggio quella maledetta corsa si è schiantata contro un palazzo e, beh, il bilancio è stato tragico. E poi, in mezzo a tutta questa confusione, la storia del “tedesco morto” che invece era vivo. Questo poveraccio di 46 anni, che tutti davano per spacciato, si trovava invece in ospedale. Tirato fuori ancora in vita insieme alla moglie e al figlioletto di tre anni. Mica poco.



Subito dopo lo schianto, tra i primi a essere salvati c’era proprio il bimbo piccolo. Portato in ospedale, ferite leggere, per fortuna. La mamma invece non se la passa alla grande: ricoverata in condizioni serie. Del papà, invece, nessuna traccia: nel casino generale qualcuno aveva sparso la voce che fosse morto. Spoiler: era “solo” gravissimo, ma ancora vivo, anche se privo di sensi e parcheggiato in un altro ospedale.

La scena surreale: i parenti lo trovano vivo in ospedale. La polizia portoghese oggi ha fatto chiarezza: “Il cittadino tedesco che ieri era stato dato per morto, è stato individuato vivo all’ospedale São José”. Che dire, almeno una buona notizia in mezzo a una tragedia simile. Intanto hanno anche confermato le nazionalità delle vittime: 5 portoghesi, 3 britannici, 2 sudcoreani, 2 canadesi, uno svizzero, un ucraino, uno statunitense e un francese. Il tedesco insomma, non c’è nella lista.

La famiglia di Amburgo era ormai certa del peggio, tanto che si erano pure presentati all’Istituto di Medicina Legale per cercare il corpo. Niente. E poi, dopo mille telefonate e ricerche, la polizia li porta al São José e voilà: ecco il papà, ancora vivo anche se in condizioni tremende. Riconosciuto e confermato. Lui resta grave, la moglie in condizioni serie ma stabili, il bambino fortunatamente già dimesso.

Tra le vittime ci sono anche André Jorge Gonçalves Marques, un dipendente della funicolare, e altri quattro portoghesi che lavoravano per l’ente di beneficenza Santa Casa da Misericórdia. Ci sono pure una donna svizzera e una francese, confermate dai rispettivi ministeri degli Esteri.

Non bastasse, ci sono pure 22 feriti, tra cui pure un’italiana, sparsi in cinque diversi ospedali in città. Al São José ce ne sono ancora quattro, uno in terapia intensiva, gli altri sotto controllo. Al Santa Maria, due persone, una grave e una in osservazione d’urgenza. Il bimbo, quello piccolo, è stato già dimesso giovedì. Altri tre feriti, di cui due messi davvero male, sono al São Francisco Xavier.

Che dire, una giornata che Lisbona non si scorderà tanto facilmente.



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