Un manovale egiziano, che nel 2018 ha rinvenuto alcuni attrezzi in un canale a Tromello, li ha consegnati agli inquirenti nel corso delle indagini sul delitto di Chiara Poggi. L’uomo è stato intervistato dal programma di Rai2 Ore14, condotto da Milo Infante.
“Mi occupavo del restauro di alcune case vicino alla roggia, nel 2017 o 2018, e ho trovato gli attrezzi. Erano rovinati dall’acqua, li ho conservati in cantina appesi al muro”, ha dichiarato l’uomo.
Il manovale ha trovato alcuni attrezzi, tra cui un martelletto e un attizzatoio, a Tromello, in un canale, e qualche mese fa li ha consegnati agli inquirenti nell’ambito delle indagini per il delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
La notizia che questi attrezzi non erano stati rinvenuti nella roggia di Tromello durante le ricerche di maggio scorso ma anni prima era stata data in esclusiva nella puntata serale del 26 maggio scorso.
Oggi, lunedì 30 giugno, è stato trasmesso uno stralcio dell’intervista al manovale (l’integrale sarà trasmessa il prossimo giovedì a Ore 14 Sera) in cui l’uomo racconta cosa accaduto.
“Alcuni attrezzi li ho utilizzati, come il martelletto da muratore e l’attizzatoio, quest’ultimo per una grigliata. Quando ho saputo che i Carabinieri li cercavano, sono andato da loro a portarglieli”, ha spiegato l’uomo.
A Tromello risiedeva la nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi. Secondo la testimonianza di Gianni B., sarebbe stato gettato nella roggia dietro l’abitazione un borsone di peso considerevole, come a lui riferito da terze persone, da Stefania Cappa. Le cugine non sono attualmente indagate e non vi sono elementi che inducano a ritenere che tra gli oggetti contenuti nel borsone vi sia l’arma del delitto.
A distanza di 18 anni dal delitto, è indagato per omicidio in concorso Andrea Sempio, 36enne amico del fratello della vittima. Nel 2015, l’allora fidanzato di Chiara Poggi, Alberto Stasi, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per il delitto.
Proprio sulla concessione della semilibertà a Stasi, la Corte di Cassazione dovrà esprimersi domani, martedì 1 luglio, confermando o meno la decisione.
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