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“Gas russo a basso costo: se lo prende l’Ucraina, perché a noi è vietato?” Vannacci attacca di nuovo



In un contesto di crescente tensione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti riguardo ai dazi commerciali, Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega e europarlamentare, ha avanzato una proposta audace: riaprire le relazioni commerciali con la Russia per l’acquisto di gas. Questa idea è stata espressa in un’intervista a “La Verità”, dove Vannacci ha sottolineato l’importanza di considerare il gas russo come una leva negoziale per affrontare le tariffe imposte da Donald Trump.



La questione dei dazi, attualmente fissati al 15%, rappresenta un nodo cruciale per le relazioni transatlantiche. Secondo Vannacci, l’Italia potrebbe giocare un ruolo significativo nel negoziato se si muovesse come nazione sovrana. Ha dichiarato: “Con Trump gli farei capire che ci sono alternative alla guerra commerciale”. La proposta di riaprire il gas russo, secondo lui, potrebbe servire a riequilibrare le posizioni in gioco.

Vannacci ha evidenziato che la rinuncia al gas russo, in risposta alla guerra in Ucraina, ha avuto ripercussioni negative sull’economia europea. Ha citato l’ex Primo Ministro Mario Draghi, il quale ha indicato la scarsa produttività dell’Europa come un fattore chiave della crisi attuale, derivante dalla decisione di abbandonare il gas russo. “La scarsa produttività europea, derivata dalla rinuncia al gas russo, è alla base della crisi attuale”, ha affermato.

Il generale ha proposto che l’Italia minacci di riaprire il commercio di gas russo come parte della strategia di negoziazione con Washington. Ha messo in discussione l’attuale approccio dell’Unione Europea, suggerendo che sarebbe più vantaggioso esplorare questa opzione piuttosto che continuare a dipendere dalle armi americane, che, come ha detto, vengono acquistate a caro prezzo e poi donate all’Ucraina. “Oltre ai dazi pagano anche le armi e le regaliamo agli ucraini”, ha dichiarato, evidenziando il rischio economico che la guerra in Ucraina comporta per i bilanci nazionali ed europei.

Secondo Vannacci, negoziare con Trump partendo dall’acquisto di gas russo non sarebbe un passo indietro rispetto alla pace, ma piuttosto un passo avanti. “Le sanzioni non hanno funzionato”, ha affermato, aggiungendo che le “paci giuste” non sono efficaci. Ha sostenuto la necessità di una “pace ragionevole”, avvertendo che cercare di conciliare con una potenza nucleare come la Russia senza un approccio equilibrato potrebbe portare l’Europa verso un disastro.

Il vicesegretario ha chiarito che l’obiettivo dovrebbe essere quello di evitare di prolungare la guerra in Ucraina, sia per il benessere degli europei sia per quello della popolazione civile. Ha affermato: “Non conviene agli europei prolungare l’agonia della guerra in Ucraina”, evidenziando l’urgenza di trovare una soluzione.

Vannacci ha anche espresso un giudizio severo sulle politiche dell’Unione Europea, definendo la gestione della crisi migratoria e il riarmo come una “disfatta”. Ha criticato le scelte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, affermando che le sue decisioni hanno minato la sovranità degli Stati membri. “È una disfatta, ma noi non l’abbiamo mai votata”, ha ribadito, sottolineando come la Lega abbia sempre chiesto le dimissioni di von der Leyen.

Inoltre, Vannacci ha commentato la recente sentenza della Corte di Giustizia riguardante il decreto italiano sui “Paesi Sicuri”, in particolare per quanto riguarda l’Albania. Ha descritto la sentenza come politica, affermando che l’Europa sta cercando di erodere la sovranità degli Stati membri. “È una sentenza politica con cui l’Europa vuole ingoiare la sovranità degli Stati”, ha concluso.



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