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Gemelle Kessler, fine con suicidio assistito: il 17 novembre, l’iniezione, la morte dolce. «Niente figli, niente nipoti»: svelato il destino dell’eredità



Le icone della musica e della televisione europea Alice ed Ellen Kessler se ne sono andate così come avevano vissuto: insieme. A 89 anni, le celebri gemelle tedesche hanno scelto di concludere la loro vita con un atto consapevole e condiviso, ricorrendo al suicidio assistito, reso possibile in Germania da una sentenza della Corte costituzionale che dal 2020 ne consente la pratica in determinate condizioni. Quando la polizia è arrivata nella loro abitazione di Monaco di Baviera, in uno dei quartieri più eleganti della città, ha potuto soltanto constatare che avevano deciso di morire nello stesso momento, come avevano sempre vissuto.



Secondo quanto riferito dall’associazione Deutsche Gesellschaft für Humanes Sterben (Dghs) — la Società tedesca per una morte umana —, alla quale le due artiste erano iscritte da anni, tutto è avvenuto nel pieno rispetto delle regole previste dalla legge. Il 17 novembre, la data scelta per l’addio, non è stata casuale: era stata pianificata da tempo, frutto di quella stessa disciplina e precisione che aveva caratterizzato la loro lunga carriera. «Membri dell’associazione da più di sei mesi», ha spiegato un portavoce della Dghs, sottolineando come la decisione sia stata presa in totale libertà, senza alcuna pressione esterna.

Negli ultimi mesi, un giurista e una dottoressa dell’associazione avevano incontrato più volte le due sorelle, verificando la piena consapevolezza della loro scelta. Il giorno stabilito, i rappresentanti dell’organizzazione si sono recati nella villetta delle gemelle per accompagnarle nell’ultimo passo. Come previsto dalla procedura, sono state le stesse Kessler ad aprire la confezione contenente il farmaco e ad avviare la somministrazione del tiopentale, un potente anestetico che induce rapidamente un sonno profondo e, poco dopo, l’arresto cardiaco. La morte, hanno riferito i volontari, è sopraggiunta serenamente: si sono semplicemente addormentate, l’una accanto all’altra.

La loro decisione, pur mantenuta nella massima discrezione, è stata resa nota dalla Dghs, una delle tre principali organizzazioni tedesche che si occupano di assistenza al morire. Entrambe avevano più volte accennato, anche pubblicamente, alla volontà di «una dolce morte» quando sarebbe arrivato il momento, esprimendo il desiderio di essere sepolte «accanto alla madre Elsa e all’amato cane Yolli».

Nulla, nella loro esistenza, è mai stato lasciato al caso. Avevano predisposto il testamento vent’anni fa, dimostrando ancora una volta quel rigore che le aveva rese uniche. Nel loro ultimo libro, Goldene Jahre (“Anni d’oro”), pubblicato di recente, avevano raccontato la loro visione della vita e della vecchiaia, anticipando anche la destinazione dei loro beni. «Non abbiamo figli, né nipoti. I nostri eredi saranno Medici senza Frontiere, la Missione Cristoffel per i ciechi, Gut Aiderbichl, l’Unicef e i Malteser». Tutto il loro patrimonio sarà dunque devoluto in beneficenza.

Le gemelle Alice ed Ellen Kessler, nate a Niederdorf, in Sassonia, nel 1936, erano diventate celebri sin dagli anni Cinquanta come simbolo della rinascita culturale della Germania del dopoguerra. Il loro successo, esploso prima in patria e poi in tutta Europa, le aveva consacrate come le “Fräuleinwunder”, le “meraviglie della Germania”, ambasciatrici di una nuova immagine del Paese: moderna, solare e piena di energia. Con le loro voci armoniose, il caschetto biondo e le gambe interminabili, erano diventate icone di stile e di eleganza.

Negli anni Sessanta e Settanta, le Kessler conquistarono anche il pubblico italiano, diventando volti amatissimi della Rai. Si esibirono accanto a grandi nomi dello spettacolo come Raffaella Carrà, Mina e Lelio Luttazzi, e presero parte a numerosi programmi di successo, tra cui “Studio Uno” e “Canzonissima”. Sempre impeccabili, rappresentarono un ideale di professionalità e di grazia che rimase impresso nell’immaginario collettivo.

La loro carriera fu una lunga danza di eleganza e simmetria, durata oltre mezzo secolo. Fino alla fine, sono rimaste legate da un rapporto indissolubile, fondato sulla complicità e sull’amore reciproco. Ora, come promesso, riposeranno insieme, riunite in un’unica urna nella loro amata Baviera, terra che le aveva accolte e dove avevano scelto di vivere gli ultimi anni.

«Danzano con la grazia e le loro gambe infinite nel cielo», ha scritto un quotidiano tedesco per salutarle. Un’immagine poetica che racchiude il senso della loro vita e della loro scelta finale: un ultimo passo eseguito in perfetta armonia, l’ennesima, commovente coreografia delle sorelle Kessler.



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