Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a puntare il dito contro il finanziere miliardario George Soros, definendolo “un cattivo che dovrebbe essere messo in prigione”. Le dichiarazioni sono arrivate sabato, durante un’intervista rilasciata a NBC News, pochi giorni dopo l’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk.
Trump ha detto di auspicare una fase di pacificazione per il Paese, ma ha accusato la sinistra radicale di non voler giocare “pulito”: “Vorrei vedere la nazione guarire… Ma abbiamo a che fare con un gruppo di lunatici della sinistra radicale, che non giocano pulito e non l’hanno mai fatto”.
Interrogato direttamente su Soros, il presidente ha affermato: “È un cattivo che dovrebbe essere messo in prigione”.
Le minacce via social
Non è la prima volta che Trump prende di mira il finanziere di origini ungheresi, da decenni uno dei principali sostenitori delle cause progressiste negli Stati Uniti e in Europa. Già lo scorso mese, in un post su Truth Social, il presidente aveva scritto: “George Soros e il suo meraviglioso figlio della Sinistra Radicale dovrebbero essere processati per il loro sostegno alle proteste violente, e molto altro, in tutti gli Stati Uniti d’America”.
In quello stesso messaggio, Trump accusava Soros e i suoi collaboratori di aver causato “gravi danni al Paese”, aggiungendo toni minacciosi: “Fate attenzione, vi stiamo osservando!”.
Antifa e nuove classificazioni
Nell’intervista a NBC, Trump ha ribadito di voler lavorare per designare Antifa e altri gruppi della sinistra radicale come organizzazioni terroristiche nazionali. Ha inoltre rivelato che starebbe collaborando con il procuratore generale Pam Bondi per valutare l’applicazione della normativa RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act) contro chi finanzia questi movimenti, con riferimento esplicito a Soros.
Un nuovo fronte politico
Le parole di Trump aprono un nuovo fronte nello scontro politico a meno di due mesi dalle elezioni. La figura di Soros, da anni bersaglio della destra americana, diventa ancora una volta al centro del dibattito. Se per i detrattori rappresenta un simbolo di influenza indebita e destabilizzazione politica, per i sostenitori resta un filantropo che finanzia cause progressiste e progetti di promozione democratica.
Le dichiarazioni del presidente rischiano di acuire ulteriormente le tensioni già forti nel Paese, soprattutto in un clima di crescente polarizzazione seguito all’omicidio di Charlie Kirk, episodio che ha già innescato accuse reciproche e una retorica sempre più aggressiva da entrambe le parti politiche.
Holy shit…
Trump just said he is looking to designate ANTIFA, and other Left-wing groups, as domestic terror organizations!
He also said he has been working with AG Bondi on RICO charges for those funding these groups, meaning George Soros…
Trump has had enough. pic.twitter.com/2ek94KNXOJ
— Clandestine (@WarClandestine) September 15, 2025



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