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Giorgio Faletti, la moglie Roberta Bellisini: «All’inizio pensavo fosse uno sborone. L’ictus? Lo trovai a terra, in coma»



Un amore nato per caso, cresciuto nella quotidianità e spezzato troppo presto da un destino crudele.
A distanza di anni dalla scomparsa di Giorgio Faletti, scrittore, attore e musicista amato dal pubblico italiano, la moglie Roberta Bellisini ha voluto raccontare in un’intervista il loro rapporto, svelando lati inediti e profondamente umani del marito, lontani dal personaggio televisivo che tutti conoscevano.



🔹 “Pensavo fosse uno sborone, poi ho scoperto la sua dolcezza”

Roberta ricorda con il sorriso il primo incontro con Giorgio:

“All’inizio pensavo fosse uno sborone, uno di quelli pieni di sé. Poi ho scoperto un uomo dolcissimo, sensibile e profondamente fragile. Era ironico, ma anche timido. Sapeva farsi amare senza mai forzare.”

Il loro legame è cresciuto lentamente, tra momenti di grande complicità e una quotidianità semplice, fatta di risate, musica e scrittura. “La casa era piena di fogli, di appunti, di idee. Giorgio viveva di creatività: poteva passare ore a scrivere, poi improvvisamente prendere la chitarra e cantare come se fosse un concerto improvvisato,” racconta la moglie.

🔹 Il giorno dell’ictus: “Lo trovai per terra, in coma”

Nel suo racconto, Roberta torna anche a quel terribile giorno che segnò la loro vita.

“Era una mattina come tante. Lo trovai a terra, in bagno, privo di sensi. Non capivo cosa stesse succedendo. Ho chiamato i soccorsi urlando, ma era già in coma. Lì ho capito che tutto sarebbe cambiato per sempre.”

Faletti aveva subito un grave ictus che lo lasciò per mesi in condizioni critiche.
Nonostante la forza e il sostegno della moglie, il suo stato di salute non gli permise di tornare a piena attività. “Non si è mai davvero arreso, anche quando non riusciva a parlare. Gli bastava uno sguardo per dire tutto,” ricorda Roberta, con emozione.

🔹 Un uomo che non si è mai risparmiato

Artista poliedrico e inclassificabile, Giorgio Faletti è stato comico, cantante, attore, scrittore e pittore.
Con il romanzo Io uccido, pubblicato nel 2002, aveva venduto milioni di copie, diventando un fenomeno editoriale internazionale. Ma chi lo conosceva bene sapeva che, dietro il successo, c’era sempre la sua parte più vera: quella di un uomo che cercava solo di comunicare emozioni.

“Giorgio amava le persone, ma non amava la fama. Era riconoscente al pubblico, ma detestava i riflettori troppo accesi. Quando qualcuno lo fermava per strada, lui sorrideva sempre, ma poi mi diceva: ‘Spero di non aver deluso nessuno’.”

🔹 Il ricordo che resta

Faletti si è spento il 4 luglio 2014 a soli 63 anni, lasciando un vuoto immenso nel mondo della cultura e dello spettacolo.
Roberta Bellisini continua a portarne avanti la memoria con discrezione e affetto:

“Voglio che venga ricordato per quello che era: un uomo intelligente, ironico, generoso. E soprattutto autentico.”

Una testimonianza sincera e piena d’amore, che restituisce al pubblico l’immagine più vera di Giorgio Faletti: non solo un grande artista, ma un uomo che ha saputo lasciare un segno nel cuore di chi lo ha conosciuto davvero.



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