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Giovanni Sgroi arrestato per abusi sessuali: le testimonianze choc delle pazienti



Un caso di presunti abusi sessuali ha scosso la comunità di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, con l’arresto del sindaco Giovanni Sgroi. Il medico, specializzato in chirurgia dell’apparato digerente, è accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di quattro donne. L’arresto è avvenuto il 22 maggio scorso, a seguito di un’indagine condotta dalla procura di Milano e coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo.



Secondo quanto emerso dalle indagini, Giovanni Sgroi avrebbe sfruttato la sua posizione di medico per compiere atti di violenza durante visite mediche. La gip Sara Cipolla, nell’ordinanza di custodia cautelare, ha sottolineato come l’uomo avesse trasformato le visite in momenti di abuso, approfittando dell’accesso facilitato alle parti intime delle pazienti, scoperte per consentire gli esami clinici.

Le indagini sono iniziate nel 2024 dopo la denuncia di una delle presunte vittime. La donna ha raccontato agli investigatori di essere stata molestata durante una visita medica presso un centro specialistico a Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano, dove Sgroi collaborava come chirurgo. Attraverso intercettazioni, perquisizioni e altre verifiche, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano hanno identificato altre tre donne che avrebbero subito abusi simili.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza, il medico avrebbe adottato un comportamento sistematico con le sue pazienti, caratterizzato da un atteggiamento “poco professionale”. Le testimonianze raccolte dagli inquirenti descrivono un modus operandi che includeva domande personali sulla vita privata e sentimentale delle donne, oltre a manovre mediche ritenute “non coerenti” con le procedure diagnostiche previste. Una delle vittime, una 34enne visitata a gennaio 2024, ha raccontato di aver chiesto al medico: “Ma lo stomaco arriva fino a lì?”, riferendosi alle pratiche invasive subite. La madre della donna, presente dietro un separé durante la visita, avrebbe dissuaso la figlia dal denunciare per timore del potere esercitato da Sgroi.

Le pazienti hanno inoltre riferito che il medico le invitava a contattarlo su WhatsApp, lasciandole con una sensazione di manipolazione e sfruttamento. Una delle donne ha dichiarato: “Ricordo perfettamente la sua faccia. L’ho sognata per lungo tempo, sembrava che stesse godendo, che fosse eccitato, ho avuto incubi per mesi.”

Durante le perquisizioni effettuate dagli investigatori, sono stati trovati sul telefono del medico appunti associati ai numeri di alcune pazienti, con descrizioni come “bellissima mora”, “bella bionda”, “figlia bellissima” e “stupenda mora”. Questi elementi hanno ulteriormente aggravato il quadro accusatorio.

Un altro episodio significativo riguarda una 24enne di Cernusco sul Naviglio, che ha denunciato il sindaco per presunti abusi subiti durante una visita medica. La giovane ha raccontato agli inquirenti di essere stata oggetto di attenzioni non richieste da parte del medico, che le avrebbe accarezzato il braccio e fatto commenti inappropriati. “Fai uno sconto alla piccolina, falle pagare 90”, avrebbe detto Sgroi in riferimento alla ragazza, secondo quanto riportato dalla segretaria del centro medico. Quest’ultima ha confermato agli investigatori il comportamento inadeguato del chirurgo, aggiungendo che l’uomo esprimeva frequentemente apprezzamenti fisici sulle pazienti.

Le accuse rivolte a Giovanni Sgroi hanno suscitato sconcerto nella comunità locale e tra i colleghi del centro medico dove lavorava. Gli investigatori stanno continuando a raccogliere testimonianze e prove per fare piena luce sui fatti. Nel frattempo, il sindaco e medico rimane in custodia cautelare, in attesa degli sviluppi giudiziari.

Questo caso solleva interrogativi importanti sull’abuso di potere da parte di figure professionali e sull’importanza di garantire la sicurezza e la dignità dei pazienti durante le visite mediche. Le autorità competenti stanno lavorando per assicurare giustizia alle presunte vittime e prevenire episodi simili in futuro.



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