In seguito a un drammatico incidente medico avvenuto durante una seduta dal chiropratico, un giovane poco più che ventenne è rimasto affetto da sindrome locked-in, una rara condizione neurologica che lo ha lasciato cosciente ma completamente paralizzato.
L’episodio, verificatosi nell’ottobre 2015, ha cambiato per sempre la vita di Jonathan Buckelew, oggi 34enne. I suoi familiari hanno raccontato ai media che il ragazzo ha “perso ogni aspetto della propria esistenza” dopo quell’esperienza.
Secondo quanto riportato da Atlanta News First (ANF), Jonathan si era sottoposto a una manipolazione cervicale quando ha iniziato a sentirsi improvvisamente stordito, confuso e privo di reazioni. Portato d’urgenza al North Fulton Hospital, nello stato della Georgia (USA), i medici non sono riusciti inizialmente a diagnosticare il problema.
Il giovane stava in realtà subendo un grave ictus del tronco encefalico e il mancato riconoscimento tempestivo della condizione ha compromesso ogni possibilità di limitare i danni cerebrali.
Soltanto un giorno dopo il ricovero, è arrivata la diagnosi definitiva: sindrome da prigioniero, una condizione che lascia intatta la coscienza ma impedisce qualsiasi movimento o comunicazione, a eccezione di lievi movimenti oculari.
L’avvocato della famiglia, Lloyd Bell, ha dichiarato: “Jonathan stava avendo un ictus quando è arrivato in ospedale, ma non è stato riconosciuto. I responsabili della lettura delle radiografie hanno sbagliato interpretazione.”
“Il medico del pronto soccorso aveva davanti un paziente con tutti i segni e sintomi dell’ictus e non ha attivato l’allerta necessaria. C’erano protocolli precisi da seguire, ma nessuno li ha rispettati.”
La famiglia Buckelew ha fatto causa al chiropratico, all’ospedale, al dottor Matthew Womack, al radiologo James Waldschmidt e al neurologo di turno Christopher Nickum.
La giuria della Corte dello Stato della Contea di Fulton ha ritenuto Womack e Waldschmidt gravemente negligenti per non aver riconosciuto la patologia di Jonathan, e ha assegnato al giovane un risarcimento di 75 milioni di dollari.
Il tribunale ha inoltre evidenziato che Womack non ha informato Nickum del fatto che Jonathan fosse stato da un chiropratico quel giorno, né che avesse avuto due episodi simili a convulsioni.
Secondo l’ANF, il radiologo non ha rilevato importanti segnali nelle scansioni cerebrali. Tuttavia, il chiropratico, l’ospedale e i suoi dipendenti non sono stati ritenuti direttamente responsabili.
Il risarcimento ottenuto da Jonathan comprende 46 milioni di dollari per danni morali, 9 milioni per le spese mediche già sostenute e 20 milioni per le cure future.
“Questo caso è straziante perché la paralisi e i danni cerebrali di Jonathan erano completamente evitabili,” ha dichiarato Bell dopo il verdetto.
“Se i medici coinvolti avessero seguito gli standard di cura, diagnosticato e trattato l’ictus per tempo, e comunicato correttamente tra loro, la vita di Jonathan oggi sarebbe totalmente diversa.”
Nonostante l’ingente risarcimento, la famiglia sostiene che nulla potrà mai compensare quanto perso.
“Non esiste vera giustizia per qualcuno che ha perso ogni aspetto della propria vita,” ha affermato Jack Buckelew, padre di Jonathan.
“Ora cerchiamo solo di mantenerlo il più felice possibile e dargli la miglior vita che possiamo.”
Jack e la moglie Janice si alternano giorno e notte, insieme a un’équipe di infermieri, per prendersi cura del figlio, un tempo atletico e pieno di energia.
La loro autorimessa è stata trasformata in una sala forniture mediche e l’intera abitazione è stata modificata per assistere Jonathan, che oggi comunica solo sbattendo le palpebre o digitando con il naso su una tastiera.
“Lavoriamo duro per mantenere almeno due mesi di scorte mediche in anticipo,” ha raccontato il padre. “Di fatto abbiamo creato una terapia intensiva domestica.”
“Nonostante lo spirito di Jonathan – che continua a voler fare cose e viaggiare – il vederlo in queste condizioni ci spezza il cuore.”
“Ci sono giorni in cui ci dice ‘staccate la spina’, e quelli sono i giorni più difficili.”
Womack ha fatto ricorso contro la sentenza, ma ora il caso è approdato alla Corte Suprema della Georgia. Waldschmidt aveva inizialmente presentato ricorso, salvo poi ritirarlo.
Add comment