La vicenda dei «bambini del bosco», una famiglia che vive in condizioni particolari nel comune di Palmoli in Abruzzo, ha suscitato grande attenzione e preoccupazione. La madre, Catherine, ha inviato un messaggio urgente pochi giorni fa, informando che i giudici hanno ordinato di allontanare i suoi figli. La famiglia, composta da Catherine, il marito Nathan e i loro tre bambini, ha trascorso l’ultima notte insieme nella loro abitazione priva di elettricità, gas e acqua corrente.
L’11 novembre, Catherine ha comunicato la notizia del provvedimento all’avvocato Giovanni Angelucci, che ha confermato l’allontanamento dei minori. I bambini, attualmente collocati in una casa di accoglienza a Vasto, hanno avuto la possibilità di rimanere con la madre, ma la situazione rimane critica. Gli assistenti sociali, accompagnati dalle forze dell’ordine, hanno effettuato l’intervento, portando via i bambini che vivono in una casa che, secondo le autorità, non garantirebbe le condizioni necessarie per la loro tutela.
La famiglia, che ha scelto di vivere in modo alternativo, ha attirato l’attenzione dei media per la sua decisione di educare i figli attraverso l’istruzione parentale, un metodo che in Italia è legale e prevede che i genitori possano insegnare ai propri figli a casa. Catherine, originaria dell’Australia, e Nathan, di nazionalità inglese, hanno sempre desiderato una vita in contatto con la natura, lontano dalle convenzioni sociali moderne.
Durante un pranzo condiviso, la famiglia ha mostrato la loro routine quotidiana, che include la coltivazione di ortaggi e il consumo di alimenti freschi, alcuni dei quali provengono dal loro orto. Catherine ha preparato un pasto con ingredienti freschi e ha raccontato della loro vita semplice ma ricca d’amore. “Voglio che i miei figli siano liberi di imparare senza pressioni, di diventare adulti migliori, di crescere felici”, ha affermato Catherine.
Il loro stile di vita, pur essendo considerato alternativo, ha attirato anche l’ammirazione di molti. Tuttavia, la recente visita dei servizi sociali ha portato a un’intensificazione delle preoccupazioni. In passato, dopo un episodio di intossicazione alimentare, i carabinieri avevano redatto un rapporto che ha innescato una serie di controlli sui bambini. Catherine ha raccontato che durante quel periodo, i bambini piangevano per tornare a casa, dimostrando un attaccamento profondo alla loro vita e ai loro spazi.
La famiglia ha sempre cercato di mantenere un ambiente sereno e affettuoso, ma ora si trova a fronteggiare la possibilità di un affido. “È una violenza molto forte”, ha dichiarato Catherine, visibilmente commossa. La loro scelta di vita, purtroppo, è stata interpretata come un rischio per il benessere dei bambini, e nonostante le numerose petizioni a favore della famiglia, la situazione rimane delicata.
Il legame tra i genitori e i figli è forte e basato su valori di rispetto e amore per la natura. Catherine e Nathan hanno espresso la loro convinzione che l’educazione alternativa possa portare a risultati positivi per i loro figli. “Credo che stiamo crescendo delle persone emotivamente stabili, sicure, circondate dall’amore”, ha affermato Catherine, sottolineando che molti bambini che seguono l’istruzione parentale tendono a eccellere nelle fasi successive della loro vita.
La comunità locale ha dimostrato un forte sostegno nei confronti della famiglia. Molti residenti hanno firmato petizioni e portato doni per incoraggiare Catherine e Nathan durante questo difficile periodo. “Se portano via quei bambini, succede un macello. Qual è il loro crimine?”, ha commentato un vicino, manifestando il suo disappunto per la situazione.
La lotta della famiglia per mantenere i propri figli è solo all’inizio. Catherine e Nathan sono determinati a difendere il loro diritto di vivere come desiderano e di crescere i propri figli secondo i loro principi. La loro storia ha messo in luce le sfide che molte famiglie affrontano quando scelgono di vivere al di fuori delle norme tradizionali, e la questione solleva interrogativi su cosa significhi realmente garantire il benessere dei minori in una società in continua evoluzione.



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