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I Cinquestelle chiedono al PD una mozione di sfiducia contro la presidente del Consiglio



Il capo delegazione del Movimento 5 Stelle in Europa, Pasquale Tridico, ha dichiarato di essere attualmente impegnato in una frenetica attività telefonica per raccogliere firme necessarie a sfiduciare la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. La necessità di trovare un candidato del campo progressista in Calabria si aggiunge alla sua agenda.



Gli europarlamentari di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) hanno confermato di essere al lavoro per presentare una mozione di sfiducia contro von der Leyen, mentre la Lega ha dichiarato di essere pronta a sostenere qualsiasi proposta di sfiducia. La domanda ora è: quale sarà la posizione del M5S?

Tridico ha ricordato che il M5S ha già votato una mozione di sfiducia contro von der Leyen poche settimane fa, sottolineando che non era necessario un accordo sui dazi per dimostrare l’inadeguatezza della commissione. Ha affermato che su questioni come riarmo e ambiente sono stati compiuti errori significativi. “A differenza di altri, saremo coerenti anche stavolta”, ha aggiunto. Il gruppo di The Left in Europa si è riunito recentemente e ha deciso di chiedere le firme a tutti i partiti progressisti per presentare una nuova mozione a settembre, necessitando di un totale di 72 firme.

Nonostante il M5S abbia già tentato di sfiduciare von der Leyen, la scorsa volta gran parte di The Left non ha sostenuto la mozione. “Sarebbe stato meglio essere compatti”, ha affermato Tridico, evidenziando che molti partiti del gruppo si erano posti questioni ideologiche, poiché la mozione era stata in gran parte presentata da europarlamentari sovranisti. Ha fatto notare che l’ex premier Barnier in Francia era stato sfiduciato grazie ai voti di Melenchon e Le Pen. “Ma ora guardiamo avanti. Abbiamo 50 firme e dobbiamo arrivare almeno a 72. E qui c’è un punto politico”, ha spiegato.

Il M5S ha quindi chiesto al Partito Democratico di contribuire alla raccolta di firme, richiedendo le sue 21 adesioni. “È tempo di esporsi”, ha affermato Tridico. L’eurodeputato del PD Dario Nardella ha recentemente esortato von der Leyen a “cambiare rotta, altrimenti le voteremo contro”, ma Tridico ha sottolineato che questo non deve essere interpretato come un preavviso di sfratto.

Secondo Tridico, l’accordo sui dazi rappresenta una resa, poiché von der Leyen avrebbe svenduto la politica commerciale europea agli Stati Uniti. “Si è piegata a Washington, accettando una tassa unilaterale e obbligandoci a pagare cifre enormi per armi e gas, senza ottenere in cambio la tassazione sui servizi digitali dei colossi del web”, ha affermato.

Riguardo a un sondaggio tra i membri del PD, Tridico ha confermato che ci sono “molti mal di pancia” tra i dem. “Ci rivolgiamo a tutti i Socialisti europei e anche ad alcuni liberali”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di ottenere il sostegno necessario.

Von der Leyen, la scorsa volta, ottenne 360 voti a favore, il che rappresenta esattamente la metà dei parlamentari. “In tanti non parteciparono alla votazione. Si può fare”, ha affermato Tridico riguardo alla possibilità di superare la soglia di voti necessaria.

Se il PD non dovesse sostenere la mozione, Tridico ha ripetuto di avere fiducia nel fatto che “molti dem possano sostenere la mozione”.

In merito alla situazione in Calabria, il presidente di centrodestra Occhiuto si è dimesso, e si prevede che ci saranno discussioni interne a sinistra riguardo al candidato. Tridico ha affermato che il M5S è il principale partito d’opposizione nella regione, come dimostrato anche dalle recenti elezioni europee. “Abbiamo i consensi e i profili per esprimere un nome per le Regionali”, ha dichiarato.

Quando gli è stato chiesto se potrebbe candidarsi, Tridico ha risposto: “Amo la mia terra, ma ho preso un impegno con i 120 mila cittadini che mi hanno eletto in Europa. Al momento penso di svolgere la mia funzione a Bruxelles”.

Sono stati fatti i nomi delle deputate Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico come possibili candidati. “Ottimi nomi, di primo piano”, ha commentato Tridico. Tuttavia, ha rassicurato che non ci saranno conflitti interni: “Assolutamente no, siamo partiti con un ottimo metodo. Ci siederemo a un tavolo e deciderà il territorio. Possiamo vincere”.

Infine, riguardo alle dimissioni di Occhiuto, Tridico ha suggerito che la decisione sia stata presa per motivi tattici, simile a quanto fatto da Salvini con il Papeete. “Avrebbe dovuto lasciare per i fallimenti, come i ritardi enormi sui fondi del Pnrr, e perché il suo governo ha appena tolto oltre 9 miliardi di finanziamenti alla Calabria“, ha affermato.

Se Occhiuto ha agito con l’intento di farsi rieleggere per evitare indagini, Tridico ha avvertito che ciò sarebbe grave, poiché si tornerebbe a un mantra della destra che piace a membri del governo come Zangrillo. “Spero che Occhiuto sia estraneo ai fatti che gli vengono contestati (è indagato per corruzione, ndr), ma l’essere eletti non vale come un’immunità”.

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