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Il drammatico ritrovamento di Martina: gli occhiali che hanno spezzato ogni speranza



Il campo sportivo “Moccia” di Afragola, situato a nord di Napoli, si presenta come molte altre strutture similari nel Sud Italia: circondato da aree verdi coltivate, spazi in cemento per parcheggi o mercatini, e case sparse. Non mancano edifici abbandonati o casolari in disuso, come quello che è diventato teatro di un tragico evento. Qui, la quattordicenne Martina Carbonaro ha perso la vita per mano di Alessio Tucci, un giovane uomo con cui aveva avuto una relazione.



La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e l’intero Paese. La procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, ha definito l’omicidio «crudele», sottolineando la brutalità dell’atto. La giovane è stata colpita a morte con delle pietre e il suo corpo è stato nascosto sotto rifiuti. Rimane da chiarire se la ragazza fosse già priva di vita al momento dell’occultamento o se fosse ancora agonizzante. Sarà l’autopsia a fornire risposte definitive su questo punto.

Secondo quanto emerso durante la conferenza stampa tenuta oggi, le indagini sono iniziate analizzando l’ultima posizione registrata dal cellulare della vittima. «Per le ricerche siamo partiti dall’ultima cella agganciata dal cellulare della ragazza che indicavano come posizione lo stadio Moccia», ha spiegato Lucchetta. La scoperta degli occhiali della ragazza, che non si separava mai da essi, ha segnato la fine delle speranze di trovarla in vita.

Le telecamere di videosorveglianza presenti nell’area si sono rivelate fondamentali per ricostruire gli ultimi momenti della giovane. Le immagini hanno mostrato Martina e Tucci entrare insieme in un casolare abbandonato all’interno del complesso sportivo. Tuttavia, dalle riprese si nota che solo il ragazzo ne è uscito successivamente. Questo dettaglio ha indirizzato le forze dell’ordine verso il luogo del ritrovamento.

La dinamica dell’omicidio è stata successivamente chiarita dallo stesso Alessio Tucci, che ha confessato il delitto durante l’interrogatorio di garanzia. Secondo quanto dichiarato dall’indagato, la ragazza aveva deciso di interrompere la relazione con lui e aveva rifiutato un abbraccio. Questo rifiuto avrebbe scatenato una reazione violenta, culminata nell’aggressione fatale. «Non ha fatto altro che ammettere i fatti», ha dichiarato la procuratrice.

Il corpo di Martina Carbonaro è stato rinvenuto sotto un cumulo di rifiuti nel casolare indicato dalle telecamere. Le autorità hanno immediatamente convocato Tucci, che si trovava presso l’abitazione della vittima al momento della scoperta. Messo di fronte alle prove video, il giovane ha ammesso di averla colpita più volte con una pietra trovata sul posto.

Un ulteriore elemento aggravante contestato dalla procura riguarda la relazione affettiva tra i due, che era stata interrotta dalla volontà della ragazza. «Tucci ha ammesso di averla uccisa perché la 14enne non voleva più proseguire la sua vita con lui», ha aggiunto Lucchetta.



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