Il dibattito sui costi eccessivi delle spiagge italiane continua a far discutere, sollevando critiche da parte di esperti e cittadini. Tra questi, il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi ha espresso il suo punto di vista, evidenziando le differenze tra il sistema balneare italiano e quello di altri Paesi europei, in particolare la Grecia.
Attraverso un post sul suo profilo Instagram, Mario Tozzi, noto per il suo impegno nella divulgazione scientifica e ambientale, ha condiviso una fotografia scattata durante le sue vacanze a Naxos, un’isola greca. Nel messaggio, ha sottolineato la convenienza economica e la gestione delle spiagge in Grecia rispetto all’Italia. Secondo il geologo, nel Paese ellenico è possibile usufruire di lettino e ombrellone a soli 10 euro, senza strutture stabili, mentre ampi tratti di spiaggia rimangono liberi e accessibili gratuitamente.
“Come dovrebbero essere le spiagge: uno stabilimento con servizi (10 euro lettini e ombrellone), senza strutture stabili, il resto spiaggia libera. Chilometri di spiaggia e dune pulitissime, nessun cestino, niente rifiuti, baretti nel retroduna, qualche costruzione dietro. Una sola parola per chi ha gestito il demanio costiero da noi: vergogna.” ha scritto Tozzi, criticando duramente la gestione del demanio costiero italiano e invitando a riflettere sulla situazione attuale.
La questione dei prezzi elevati degli stabilimenti balneari in Italia non è nuova, ma ha assunto maggiore rilevanza durante l’estate 2023. Secondo dati forniti da Federalberghi, il 49% degli italiani ha rinunciato alle vacanze estive, anche a causa dei costi proibitivi per l’affitto di ombrelloni e lettini. Molti hanno optato per le spiagge libere, laddove disponibili, per contenere le spese. Tuttavia, in alcune località italiane, l’accesso gratuito al mare è diventato sempre più difficile.
Un esempio emblematico è Rimini, dove oltre il 90% dell’arenile è stato dato in concessione a privati. In altre regioni come la Puglia, invece, esiste una maggiore possibilità di scelta tra spiagge libere e stabilimenti attrezzati. Questo modello di gestione delle coste italiane è stato messo a confronto con quello di altri Paesi europei. In Francia, solo il 20% delle spiagge è privatizzato. In Spagna e Portogallo, il concetto di concessione balneare non esiste: gli operatori degli stabilimenti ottengono semplicemente l’autorizzazione per utilizzare lo spazio pubblico.
Le parole di Mario Tozzi si inseriscono in un dibattito più ampio che coinvolge anche associazioni come il Codacons. Stefano Zerbi del Cocadons ha dichiarato a Fanpage.it: “Se vogliono avere di nuovo spiagge piene l’unica cosa che devono fare è ridurre tariffe e fare pacchetti scontati per le famiglie.” Questo suggerisce che una revisione delle politiche tariffarie potrebbe essere necessaria per incentivare i turisti italiani a tornare sulle spiagge.
Un approfondimento pubblicato da Open ha analizzato il tema delle concessioni balneari, evidenziando come l’Italia si distingua dagli altri Paesi europei per l’ampia privatizzazione delle coste. Questo sistema genera spesso polemiche e critiche da parte di chi sostiene che l’accesso al mare debba essere garantito come diritto pubblico.
La scelta di Mario Tozzi di trascorrere le vacanze in Grecia rappresenta un segnale chiaro sulla necessità di ripensare la gestione delle spiagge italiane. La sua riflessione invita a considerare modelli alternativi che possano garantire un equilibrio tra servizi offerti dagli stabilimenti e la disponibilità di spiagge libere.



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