La recente scomparsa di Papa Francesco ha colpito profondamente anche il mondo sportivo, in particolare il calcio, dove il Pontefice era noto per la sua passione per gli sport e il suo costante interesse verso le varie discipline agonistiche. Dopo l’annuncio della sua morte, numerosi club calcistici e team hanno espresso il loro cordoglio attraverso messaggi di affetto e rispetto. Tuttavia, non sono mancati atti di mancanza di rispetto, come nel caso di un gruppo di tifosi del Glasgow Rangers, che ha sollevato polemiche e indignazione.
Il gruppo ultras noto come Union Bears, parte del tifo organizzato dei Rangers, ha lasciato un messaggio provocatorio su un muro di Glasgow. La scritta, realizzata con spray, recita “Nessun Papa a Roma”, accompagnata da una nota in piccolo che annuncia “Papa Francesco è morto”. I colori utilizzati per il messaggio, rosso, blu e bianco, sono quelli tradizionali del club scozzese, che è storicamente associato alla comunità protestante, in contrapposizione al Celtic, fondato da un cattolico.
Questo gesto ha riacceso antiche controversie nel calcio scozzese, suscitando una forte reazione sui social media. Molti utenti hanno espresso la loro indignazione, lamentando che tali atti non rappresentano il vero spirito della squadra. Un tifoso ha commentato su X: “Quanti dei nostri giocatori stiamo offendendo”, aggiungendo che, come sostenitore dei Rangers, si sente disgustato da questa situazione. Altri tifosi hanno evidenziato che la loro squadra “non è adatta a tutti” e hanno chiesto che la scritta venga rimossa al più presto.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, i Glasgow Rangers sono stati fondati nel 1872 da giovani protestanti scozzesi e, sebbene inizialmente non avessero una vocazione religiosa, con il tempo sono diventati simbolo della comunità protestante scozzese. Questo legame si è rafforzato in risposta al crescente successo del Celtic, che rappresenta la comunità cattolica e gli immigrati irlandesi. La scritta offensiva appare quindi come un tentativo di riaffermare queste distinzioni storiche in un momento di lutto per molti.
Il gesto degli Union Bears ha suscitato una reazione non solo tra i tifosi dei Rangers, ma anche in altri ambienti ultras, che hanno condannato la mancanza di rispetto nei confronti di Papa Francesco. Questo episodio ha messo in luce le divisioni esistenti nel panorama calcistico scozzese, dove rivalità storiche continuano a influenzare le dinamiche tra i tifosi. Molti sostenitori hanno sottolineato che la morte di un leader spirituale come il Papa dovrebbe essere un momento di unità e rispetto, piuttosto che di divisione.
In un contesto in cui il calcio può fungere da strumento di coesione sociale, atti come quello degli Union Bears rischiano di minare gli sforzi di inclusione e rispetto reciproco. La comunità calcistica, così come quella più ampia, si trova di fronte alla sfida di affrontare tali comportamenti e di promuovere valori di rispetto e tolleranza.
Mentre il mondo del calcio e i suoi sostenitori piangono la perdita di Papa Francesco, è fondamentale riflettere su come il rispetto e la dignità debbano prevalere, anche in momenti di rivalità. La reazione dei tifosi dei Rangers e di altri gruppi sportivi dimostra che ci sono ancora molte questioni da affrontare nel panorama calcistico, e che la comunità deve lavorare insieme per superare le divisioni storiche.
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