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Il papà di Gaia Pagliuca: “L’ho portata io dal dentista, poi l’incubo: ho perso mia moglie e poi lei”.



Vincenzo Pagliuca, padre di Gaia, ha rilasciato una dichiarazione in merito alla scomparsa della figlia: “L’ho accompagnata io dal dentista, quelli della corsa in ospedale sono stati attimi interminabili. Poi l’incubo: ho perso mia moglie e ora lei”. Gaia Pagliuca, ventitreenne, è deceduta nel settembre scorso a seguito di complicazioni sorte dopo l’estrazione di un dente. L’autopsia, disposta nell’ambito dell’inchiesta aperta sul caso, ha evidenziato problematiche cardiovascolari in seguito all’anestesia locale somministrata.



“Da quel giorno la mia vita non esiste più”, ha proseguito il signor Pagliuca in un’intervista al Corriere della Sera. “Da nove mesi galleggio come a peso morto. Gaia era una figlia meravigliosa, sorridente e solare. Amava la vita e aveva appena realizzato il suo sogno di lavorare nel campo della moda. Era la figlia che tutti i padri vorrebbero, generosa e piena di interessi”.

Vincenzo Pagliuca si è affidato all’avvocato Simone Moriconi, che lo assiste nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati il dentista proprietario dello studio dove Gaia è stata operata e le sue due figlie. “In questo momento, accertare la dinamica degli eventi è la mia priorità. Ho atteso per mesi, quasi impotente, poiché senza il deposito dell’autopsia non vi erano elementi concreti su cui basarmi per comprendere le cause della morte di mia figlia, sebbene avessi già un’idea. Quel giorno l’ho accompagnata io dal dentista e dalla sala d’aspetto sentivo che Gaia si lamentava per il dolore, forse a causa di problemi con l’anestesia. Dopo circa un’ora, un’assistente mi ha chiesto di entrare con la massima urgenza nella stanza dove la stavano operando”.

Il padre ha raccontato di aver trovato la figlia ventitreenne priva di sensi sul lettino del dentista. “Era in arresto cardiaco. Sono stati attimi interminabili, l’inizio di un incubo. La mia vita da quel giorno non esiste più, sopravvivo per l’altro mio figlio, ma è come galleggiare a peso morto. Avevo già perso mia moglie nel 2011, ho cresciuto i miei due figli da solo e l’ho fatto con tutto il cuore e l’amore possibile. Ora questa nuova tragedia ha scosso la mia vita e quella di mio figlio”.

Per il padre della ventitreenne, le indagini stanno puntando verso l’ipotesi delle negligenze mediche. “Se non fosse mai entrata nello studio di quel dentista, mia figlia sarebbe ancora viva. Chi ha sbagliato dovrà pagare per le sue colpe e devono essere presi provvedimenti, anche a tutela di futuri pazienti. Io piango una figlia sanissima, senza patologie pregresse, che conduceva una vita esemplare, senza alcun vizio. Nonostante questo, è morta a ventitré anni”.

La ragazza, secondo quanto finora noto, non aveva allergie né particolari patologie che possono aver causato la morte in seguito all’anestesia. Sembra, invece, che la giovane avesse pranzato un’ora prima di presentarsi dal dentista, ignara di dover arrivare a stomaco vuoto. La ventitreenne avrebbe comunque informato immediatamente i medici di aver mangiato prima di sedersi sul lettino dello studio dentistico.



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