Allora, ti immagini di scorrere gli annunci immobiliari online, magari per noia o per sognare una casa al mare, e BOOM: tra le foto di un salotto argentino spunta un dipinto antico che puzza di storia losca lontano un chilometro. Mica la solita stampa Ikea sopra il divano, ma un vero quadro del Settecento firmato Giuseppe Ghislandi, detto Fra’ Galgario. Proprio lui, appeso in bella vista in una villetta di Mar del Plata, vicino Buenos Aires. Sembra una scena da film, ma invece è successo per davvero.
A sgamare il quadro nella quinta foto dell’annuncio è stato il giornale olandese AD, che da un pezzo inseguiva le tracce sparpagliate della collezione di Jacques Goudstikker. Questo tipo, mercante d’arte olandese ebreo, era scappato dai nazisti ma ci ha lasciato la pelle durante la fuga. I suoi quadri? Arraffati da Hermann Göring, pezzo grosso nazista, e mai tornati ai legittimi eredi, almeno quasi tutti. Qualcosa era stato recuperato solo dieci anni fa, ma il famoso “Ritratto di dama” niente, sparito nel nulla.
Ecco che salta fuori la pista Kadgien: Friedrich Kadgien, ufficiale SS, braccio destro di Göring, scappa in Svizzera e poi si rifà una vita in Argentina, come tanti altri scappati di casa dopo la guerra. Muore negli anni ’70, ma pare che il quadro abbia fatto tutta la traversata con lui, come fosse un souvenir non proprio legale.
Il bello? Il giornale, nel tentativo di parlare con le figlie del defunto nazista, si imbatte nell’annuncio della casa in vendita e… ta-daa! Il quadro compare magicamente in bella mostra tra i mobili. Segnalano la cosa alla polizia argentina, parte il blitz, ma il dipinto si è già volatilizzato: al suo posto, solo un arazzo triste e polveroso. A quel punto, l’annuncio immobiliare sparisce dal web più veloce di quanto tu possa dire “cold case”.
Gli agenti non mollano, perquisiscono la villa e trovano armi non registrate, vecchi documenti tedeschi, ma del quadro manco l’ombra. “C’erano solo un fucile e un revolver calibro 32”, dicono dalla procura — come se fosse normale. Alla fine, il giudice ordina gli arresti domiciliari per la figlia del nazista e il marito, accusati di aver ostacolato le indagini. Spulciano anche le altre case della famiglia, trovano altri dipinti (forse dell’800), ma quello giusto, quello che ha fatto tutto sto casino? Ancora latitante.
Giuro, certe storie manco nei romanzi di spionaggio. E tutto partito da una foto su un sito di case in vendita… Roba da non crederci.



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