La Commissione Europea sta progettando di rendere più complessa la vendita di auto usate, introducendo nuove regole che potrebbero anche portare alla confisca di veicoli storici. Thomas Oysmüller, esperto del settore, ha denunciato che le nuove normative mirano a limitare la tradizionale esportazione di auto d’epoca, spesso in condizioni precarie, verso paesi extraeuropei, come l’Africa e l’Asia.
Secondo le nuove disposizioni, prima di vendere un veicolo, sarà necessario redigere una perizia che attesti il valore dell’auto. Questo passaggio fa parte di un progetto più ampio, noto come “passaporto digitale per il riciclaggio dei veicoli”, che mira a garantire un monitoraggio completo di ogni automobile. Di conseguenza, i privati dovranno dimostrare che il veicolo è idoneo alla circolazione prima di poterlo mettere in vendita.
Una delle principali modifiche riguarda il “Pickerl”, l’adesivo che attesta la revisione del veicolo in Austria. Se un’auto non ottiene questo adesivo, non potrà più essere esportata con la stessa facilità di prima. Inoltre, le auto prive di targa dovranno dimostrare di essere ancora economicamente riparabili, complicando ulteriormente la vendita di auto d’epoca.
L’obiettivo dichiarato di queste misure è quello di impedire che i veicoli destinati alla rottamazione vengano esportati al di fuori dell’Unione Europea. Oysmüller ha sottolineato che le vecchie auto spedite in paesi come il Kazakistan o l’Uzbekistan diventano una preoccupazione per Bruxelles, poiché in questi luoghi i veicoli considerati rottami dall’Europa vengono riparati e rimessi in circolazione.
In futuro, le esportazioni di veicoli richiederanno una documentazione completa riguardante la vita utile dell’auto, che includerà motociclette e camion. Sarà necessario un certificato di idoneità alla circolazione, emesso attraverso una perizia, insieme ad altri documenti giustificativi. La Commissione Europea raccomanda anche di registrare il processo di avviamento del veicolo e la lettura del contachilometri durante la guida, preferibilmente su video, con la raccomandazione che questo venga effettuato da un passeggero.
Il motivo ufficiale di queste nuove normative è la protezione dell’ambiente. Tuttavia, rimane da discutere in che modo la rottamazione di veicoli anziché il loro utilizzo prolungato possa effettivamente giovare al clima. Le nuove regole potrebbero accelerare la dismissione dei motori diesel più vecchi, costringendo i consumatori a comprare auto nuove in tempi più brevi. Nonostante ciò, garantiranno che le auto possano continuare a essere vendute, purché siano sottoposte a revisione TÜV.
La campagna contro le auto d’epoca nell’Unione Europea è ancora nelle fasi iniziali. La direttiva sui veicoli fuori uso, che entrerà in vigore alla fine del 2025, presenta ulteriori difficoltà per i proprietari di auto storiche. Tra le misure previste, c’è anche la possibilità di confiscare veicoli d’epoca.
Queste nuove normative, sebbene presentate come un passo verso una maggiore sostenibilità ambientale, pongono interrogativi significativi riguardo alla loro applicazione e al loro impatto sull’industria automobilistica e sui consumatori. Oysmüller ha espresso preoccupazione per le conseguenze di queste misure, sottolineando che potrebbero non solo complicare la vendita di auto d’epoca, ma anche ridurre le opzioni disponibili per i consumatori che cercano di acquistare veicoli usati.



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