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Il prete che accoglie i randagi in chiesa e li presenta ai fedeli per aiutarli a trovare famiglia



Nella città di Gravatá, in Brasile, la chiesa guidata da João Paulo Araujo Gomes è diventata un luogo di accoglienza non solo per i fedeli, ma anche per i cani randagi. Il parroco, noto per il suo profondo rispetto verso gli animali, ha deciso di aprire le porte della sua parrocchia agli amici a quattro zampe, permettendo loro di partecipare alle celebrazioni religiose e di riposare davanti all’altare. Il gesto non si limita a un semplice atto di ospitalità: ogni settimana, durante le messe, il sacerdote racconta le storie di questi cani ai suoi parrocchiani, nella speranza di trovare loro una casa e una famiglia amorevole.



L’impegno di Padre João Paulo nei confronti degli animali ha avuto inizio nel 2013, poco dopo il suo arrivo a Gravatá. In quel periodo, un rifugio locale che ospitava circa 100 cani randagi si trovava in gravi difficoltà economiche. I volontari della struttura si rivolsero al parroco chiedendo aiuto per garantire il cibo necessario agli animali. Senza esitazione, il sacerdote si mise in moto per promuovere una raccolta fondi. Tuttavia, la sua dedizione andava ben oltre il sostegno economico: «Nel rifugio i cani non avevano una qualità di vita ottimale» – ha spiegato Padre João Paulo – «così ho insistito affinché quella struttura fosse chiusa e gli animali, invece che restare in gabbia, potessero vivere liberi in città, come cani di quartiere, o trovare una nuova famiglia».

La chiusura del rifugio non fu un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso più ampio. Il parroco si è dedicato attivamente al soccorso degli animali feriti o abbandonati, rispondendo alle segnalazioni ricevute dalla comunità e collaborando con i volontari locali. Gli animali salvati venivano portati dal veterinario per ricevere cure adeguate e poi accolti temporaneamente nella chiesa. Tra i cani che hanno trovato rifugio grazie a lui c’è Cecília, una cagnolina trovata su un marciapiede con le zampe posteriori paralizzate. Non solo ha offerto loro un riparo, ma ha anche deciso di adottarne personalmente cinque, dimostrando che il suo impegno non conosce limiti.

Le omelie di Padre João Paulo hanno avuto un impatto significativo sulla comunità. Attraverso i suoi sermoni e l’uso dei social media, il parroco ha sensibilizzato i cittadini sull’importanza di prendersi cura degli animali e di combattere l’abbandono. In pochi mesi, il numero di cani abbandonati nella zona è diminuito visibilmente, mentre sempre più persone si sono offerte volontarie per supportare la sua missione. Grazie a questo movimento collettivo, molti animali hanno trovato una nuova famiglia e una vita dignitosa.

Nonostante il successo delle sue iniziative, Padre João Paulo ha dovuto affrontare critiche da parte di chi ritiene che un sacerdote dovrebbe concentrarsi esclusivamente sull’aiuto alle persone. A queste osservazioni, il parroco risponde con fermezza: «A volte qualcuno commenta dicendo che un prete dovrebbe preoccuparsi delle persone» – rivela – «ma forse non sanno che abbiamo 18 opere sociali all’attivo e che l’amore per gli animali si intreccia con l’amore per le persone. Non c’è cura dell’essere umano quando non si è attenti agli animali e alla natura. Proteggere gli animali non è “politicamente corretto”; è consapevolmente di supporto e sensibilmente umano».



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