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Il ragazzo ha tatuaggi sul 95% del corpo: ecco com’era cinque anni fa, prima di iniziare



TRISTAN WEIGELT, trentenne di origine danese, ha intrapreso un percorso artistico singolare e deciso: tatuarsi quasi interamente il corpo. La sua avventura nel mondo dei tatuaggi ha avuto inizio all’età di vent’anni, e da allora ha investito tempo, denaro e determinazione per modificare profondamente il proprio aspetto fisico. Oggi, dopo cinque anni, il 95% della sua pelle è coperta da inchiostro, un risultato che attira l’attenzione ovunque vada.



Intervistato dal Daily Star, Weigelt ha rivelato i dettagli di questa trasformazione, sottolineando come, nonostante i cambiamenti esteriori, il suo senso di identità sia rimasto intatto. «È piuttosto strano vedermi senza i tatuaggi, ma in fondo, mi sento invariato», ha dichiarato, commentando alcune foto che lo ritraggono prima di iniziare con i tatuaggi. Le immagini mostrano un giovane dal volto pulito, dall’aspetto ordinario, oggi completamente trasformato dall’arte corporea.

Tra le aree del corpo più difficili da tatuare, Weigelt ha menzionato in particolare il viso e il cranio, definendo l’esperienza come estremamente dolorosa. «È stato come essere spazzolato con del metallo», ha raccontato, aggiungendo di aver affrontato sei lunghe sessioni, ciascuna della durata di cinque o sei ore. Su una scala del dolore da uno a dieci, ha descritto l’intensità come un otto, evidenziando la resilienza fisica e mentale necessaria per completare queste opere permanenti.

L’intero progetto di body art gli è costato circa 50.000 dollari, un investimento notevole che non deriva da motivazioni spirituali o simboliche. Come ha spiegato lui stesso, i suoi tatuaggi non nascondono significati profondi né messaggi nascosti. Sono, piuttosto, espressioni visive dell’arte, scelte per il loro valore estetico e per il modo in cui risuonano con la sua personalità. «Non c’è bisogno di un significato profondo: se ti piace, è tutto ciò che conta», ha detto.

Il suo approccio riflette una visione moderna del tatuaggio come forma di espressione individuale e creativa, priva di obblighi narrativi. Ai nuovi appassionati che si avvicinano a questo mondo, Weigelt consiglia di seguire il proprio gusto personale. «Ho visto molte persone preoccuparsi se un tatuaggio gli sta bene. Se ti piace, è tutto ciò che conta», ha ribadito, invitando a non lasciarsi condizionare dal giudizio esterno.

Nel confronto tra le immagini di oggi e quelle del passato, il cambiamento è evidente e radicale. Ma, nonostante il nuovo aspetto quasi totalmente ricoperto da tatuaggi, l’identità profonda di Weigelt resta intatta. La trasformazione non ha modificato il suo modo di pensare o di vivere, né i suoi valori personali.

Il caso di Tristan Weigelt rappresenta un esempio emblematico di come l’aspetto esteriore possa subire cambiamenti estremi senza compromettere l’autenticità del sé. Una storia che solleva interrogativi interessanti sul rapporto tra corpo, immagine e identità, in un’epoca in cui l’autenticità personale si esprime anche attraverso l’arte permanente sulla pelle.



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