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Il toccante sogno di Luis Enrique con la figlia Xana: un momento speciale nel giorno della finale PSG-Inter



La finale di Champions League rappresenta ogni anno uno degli appuntamenti sportivi più attesi, capace di intrecciare emozioni e storie uniche. Per l’edizione 2024-2025, la sfida si terrà a Monaco di Baviera e vedrà protagonisti il Paris Saint-Germain e l’Inter, due squadre pronte a contendersi il titolo sul prestigioso palcoscenico europeo. A guidare le rispettive formazioni saranno Simone Inzaghi e Luis Enrique, entrambi alla loro seconda esperienza in una finale di Champions League.



Per Luis Enrique, questa partita avrà un significato ancora più profondo. L’allenatore spagnolo, che dieci anni fa vinse il trofeo con il Barcellona, porterà con sé il ricordo della figlia Xana, scomparsa nel 2019 a soli nove anni a causa di una malattia aggressiva. Il tecnico ha espresso il desiderio di onorare la memoria della bambina con un gesto speciale, simile a quello compiuto nel 2015 dopo la vittoria contro la Juventus.

Riflettendo su quel momento, Luis Enrique ha dichiarato: “Mia figlia non sarà presente fisicamente alla finale, ma lo sarà spiritualmente. Il mio sogno è di ripetere la scena che c’è stata dopo la finale del 2015. Quando Xana piantò una bandiera del Barcellona. Ho il desiderio di fare la stessa cosa con il PSG.” Parole che, alla luce del percorso della squadra parigina verso la finale, assumono un valore quasi profetico.

Il PSG ha affrontato una stagione complessa, iniziata con difficoltà nella fase a gironi della Champions League. Durante la pausa invernale, pochi avrebbero scommesso su un loro approdo alla fase finale del torneo. Tuttavia, la vittoria decisiva contro il Manchester City ha segnato una svolta per la squadra francese, che da quel momento ha inanellato una serie di successi spettacolari. Questo percorso culmina ora nella seconda finale della storia del club parigino.

Alla vigilia della partita di Ligue 1 contro il Lens, Luis Enrique ha ricordato un’immagine indelebile legata alla sua carriera e alla sua famiglia: “Ricordo una foto incredibile alla finale di Champions League a Berlino, dove Xana pianta una bandiera del Barcellona. Ho il desiderio di fare lo stesso con il Paris Saint-Germain. Mia figlia non sarà lì fisicamente, ma lo sarà spiritualmente.” Queste parole, pronunciate inizialmente per onorare la memoria della figlia, hanno assunto un significato ancora più intenso con l’approdo del PSG all’atto conclusivo della competizione.

Le immagini di Xana durante la finale del 2015 sono tra le poche pubbliche che ritraggono la bambina. In quell’occasione, il Barcellona guidato da Luis Enrique sconfisse la Juventus per 3-1 allo Stade de France di Saint Denis, conquistando il quinto trofeo della sua storia. Dopo la cerimonia di premiazione, Xana raggiunse il padre sul campo, portando con sé una grande bandiera del Barcellona. Insieme percorsero il prato dello stadio prima di piantare simbolicamente la bandiera al centro del terreno di gioco. Quelle immagini, riviste oggi, suscitano emozioni profonde e testimoniano un legame familiare indissolubile.

Nonostante il dolore per la perdita della figlia, Luis Enrique ha sempre dimostrato una straordinaria forza d’animo. In un documentario uscito nell’ottobre scorso, l’allenatore ha parlato apertamente di Xana e della sua visione della vita: “Tu mi chiedi se posso ritenermi fortunato o sfortunato? Io mi ritengo fortunato, molto fortunato. Quando dico così molti mi dicono: ‘Ma come? Tua figlia è morta quando aveva 9 anni.’ Mia figlia Xana ha vissuto con noi 9 anni meravigliosi.”

Queste parole riflettono la capacità di Luis Enrique di trovare luce anche nei momenti più bui, celebrando il tempo trascorso con Xana piuttosto che concentrarsi sulla sua perdita. Ora, mentre si prepara a guidare il PSG in questa importante finale, l’allenatore spagnolo spera di rendere omaggio alla figlia con un gesto simbolico che possa unire passato e presente.

La sfida tra PSG e Inter non sarà solo una battaglia sportiva per conquistare il trofeo più ambito d’Europa, ma anche un’occasione per ricordare come il calcio possa essere veicolo di emozioni e ricordi personali profondi. Per Luis Enrique, questa finale rappresenta molto più di una semplice partita: è un’opportunità per onorare la memoria di Xana e condividere con il mondo un messaggio d’amore e resilienza.



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