L’eurodeputata di AVS, Ilaria Salis, ha commentato la recente fine dell’occupazione del palazzo dell’Asp di Bologna, esprimendo la sua opinione sul diritto all’abitare e sulla crisi abitativa in Italia. La notizia dell’accordo raggiunto in Prefettura sull’occupazione di via Don Minzoni è stata accolta con favore da Salis, che ha sottolineato l’importanza della lotta per i diritti abitativi. “È la dimostrazione che la lotta paga. Poi, certo, a Bologna c’è un’amministrazione di centrosinistra che è molto sensibile”, ha dichiarato.
L’eurodeputata ha anche evidenziato come le immagini dello sfratto, con il muro sfondato, abbiano suscitato indignazione nell’opinione pubblica nazionale, un fatto che considera positivo. Salis ha annunciato la sua intenzione di visitare lo stabile, nonostante le minacce di denunce da parte di Fratelli d’Italia. “Lo sfratto con le immagini del muro sfondato hanno toccato e indignato l’opinione pubblica nazionale. E questo è un bene”, ha affermato. La sua posizione è chiara: sostiene le lotte dal basso per il diritto all’abitare, un tema che considera cruciale.
Riguardo alla crisi abitativa, Salis ha descritto la situazione come “gravissima” e ha criticato il governo per la mancanza di risposte concrete. “Aveva annunciato un Piano casa, ma non ce n’è traccia”, ha detto, sottolineando che in Italia la percentuale di case popolari è molto bassa rispetto a paesi come l’Olanda. Inoltre, ha segnalato che molte case popolari rimangono vuote e che le graduatorie per l’assegnazione non si muovono. “La casa sta diventando un problema anche per la classe media, i prezzi degli affitti non si abbassano e aumentano gli sfratti per fine locazione”, ha aggiunto.
Per affrontare questa crisi, Salis ha proposto diverse misure. “Intervenire per regolamentare il mercato degli affitti brevi, favorire i canoni concordati, ma poi serve un grande piano pubblico per la casa”, ha dichiarato. Secondo lei, solo il governo può attuare queste misure, ma ha evidenziato la mancanza di volontà politica. “Comuni e Regioni hanno troppi vincoli. Spesso gestiscono questi immobili ma non hanno i fondi per poterli mettere a posto”, ha spiegato.
Quando le è stato chiesto se difende le abitazioni anche a fronte dei diritti dei proprietari, Salis ha risposto: “Io dico che il diritto alla casa ha un valore superiore rispetto alla rendita. Qui non stiamo parlando della prima casa. Quando si tratta di speculare prevale il diritto di chi una casa non l’ha”. Questo approccio evidenzia la sua posizione a favore dei diritti degli occupanti, specialmente in situazioni di emergenza abitativa.
In merito all’occupazione di un immobile pubblico, Salis ha affermato che l’amministrazione di Bologna ha messo in pratica esempi di recupero efficaci, ma ha anche avvertito che il Comune da solo non può fare miracoli a causa dei costi elevati. “In via Don Minzoni si tratta di un progetto con i privati per uno studentato, solo pochi posti sono destinati a chi ne ha bisogno”, ha precisato.
Tuttavia, la questione delle famiglie occupanti rimane critica. Salis ha messo in guardia: “Non può succedere che 140 persone, tra cui tanti minori, vengano messe in strada senza che nessuno si faccia carico della loro situazione”. Ha sottolineato che le soluzioni proposte non devono stravolgere lo stile di vita delle famiglie coinvolte. “Questa occupazione era un momento di transizione per aprire un dialogo che poi portasse a una soluzione”, ha concluso.



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