Il Parlamento europeo ha recentemente votato per confermare l’immunità parlamentare di Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra, chiudendo così un caso giudiziario che la riguardava. Questo voto è stato reso possibile grazie al sostegno di una parte significativa del gruppo dei Popolari, il quale è il più numeroso all’interno dell’Europarlamento. Nonostante Forza Italia, membro del PPE, avesse annunciato il suo voto contro l’immunità di Salis, la parlamentare non sarà processata in Ungheria.
Dopo il voto, Salis ha commentato: “Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte. La lotta è tutt’altro che finita.”
La decisione del Parlamento si basa su una relazione del presidente della commissione Affari giuridici, che aveva già espresso il suo parere sull’immunità di Salis. Nella relazione si evidenziava che Salis era stata sottoposta a “dure condizioni e misure di detenzione nel corso del procedimento penale a suo carico” e che il processo a suo carico sembrava mirato a “metterla a tacere a causa delle sue opinioni politiche di lunga data e del suo attivismo”.
Il voto ha visto una netta divisione tra i gruppi politici. Da un lato, i 235 europarlamentari di sinistra si sono schierati a favore della conferma dell’immunità, così come i membri del gruppo centrista liberale Renew, portando il totale a 312 voti favorevoli. Dall’altro lato, 187 eurodeputati di estrema destra si sono opposti all’immunità di Salis. Il PPE, con i suoi 188 membri, ha avuto un ruolo cruciale; se il gruppo si fosse schierato compatto contro Salis, l’immunità sarebbe stata revocata.
Nei giorni precedenti il voto, c’erano state incertezze sulla posizione di Forza Italia. Il partito, principale rappresentante italiano nel PPE, aveva inizialmente annunciato che avrebbe votato contro l’immunità. Dopo un primo voto a fine settembre, la Lega aveva criticato duramente la posizione di Forza Italia, definendoli “traditori del centrodestra”. Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, aveva dichiarato che non si sarebbe “fatto intimidire” o “insultare”, ma alla fine ha cambiato linea.
Poche ore prima della votazione, anche il presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo, Manfred Weber, aveva affermato: “Come PPE siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo: i nostri consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione.” Tuttavia, il voto è stato segreto, il che significa che non è possibile sapere con certezza chi abbia votato a favore o contro l’immunità di Salis.
Confermata l’immunità, Salis non dovrà affrontare un processo in Ungheria per l’accusa di aver aggredito militanti neonazisti nel 2023. Se la sua immunità fosse stata revocata, sarebbe tornata a processo, un esito che il governo di Viktor Orbán aveva chiaramente auspicato. Zoltán Kovács, portavoce del primo ministro ungherese, ha commentato: “La commissione Affari giuridici ha scelto di proteggere un’attivista Antifa, lasciando che una criminale con un background ideologico la facesse franca e legittimando così il terrorismo di estrema sinistra.”
Ora, l’unica opzione rimasta per l’Ungheria è presentare ricorso alla Corte europea, sostenendo che le procedure e le norme dell’UE non siano state rispettate.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Matteo Salvini, leader della Lega, ha attaccato duramente i membri del centrodestra che hanno votato a favore di Salis, definendo la situazione una “vergogna”. D’altro canto, il centrosinistra ha espresso soddisfazione per la conferma dell’immunità, con Nicola Zingaretti, capodelegazione del PD al Parlamento europeo, che ha dichiarato: “Bene la difesa dello Stato di diritto su Ilaria Salis. Il voto conferma che in questo Parlamento c’è molto da fare e da lavorare, e c’è spazio per vincere e difendere l’Europa e i suoi valori. Lo abbiamo fatto e lo faremo sempre.”
La conferma dell’immunità di Ilaria Salis rappresenta quindi un importante sviluppo politico, non solo per l’eurodeputata, ma anche per le dinamiche interne al Parlamento europeo e per le relazioni tra Italia e Ungheria.



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