Chi poteva mai correre in soccorso (col mantello rosso, ovvio) di Donatella Di Cesare? Ma Ilaria Salis, chi sennò? La star delle cause perse.
Prima si era lanciata a spada tratta nella difesa degli occupanti abusivi – sì, quelli che risolvono il problema casa… almeno per loro, mica per tutti, vedi Leoncavallo, centri sociali e compagnia bella. Adesso, l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, paladina antifascista per eccellenza, si fionda pure a sostenere la nuova candidata del centrosinistra alle regionali calabresi, la più chiacchierata nella squadra di Pasquale Tridico.
La Di Cesare, filosofa-opinionista fissa a DiMartedì su La7, s’era beccata una tempesta addosso per un tweet lacrimevole dedicato a Barbara Balzerani, ex terrorista delle Brigate Rosse, morta a marzo 2024. “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna”. Ecco, frasi su cui si potrebbe discutere per secoli, che però ora tornano a fare il giro della politica dopo la sua discesa in campo.
Risultato? Salis non si trattiene e, su X, abbraccia virtualmente la Di Cesare. “I postfascisti la attaccano in modo pretestuoso — e quanto fanno ridere, con tutti quegli scheletri neri che si portano dietro, neanche troppo nascosti! – sbotta l’eurodeputata. Il loro metodo? Lo conosco bene: campagne d’odio becere, ad personam, costruite sul nulla o su episodi buttati lì a caso, gonfiati ad arte da media compiacenti e da eserciti di troll e profili fake, solo per buttare fango sul nemico politico”.
E mica si ferma lì: “Quando si parla di contenuti, a difendere gli interessi di pochi contro la maggioranza, lo sanno: più si espongono e più ci rimettono in consensi – continua Salis –. E quindi la destra postfascista vive di balle e diffamazioni, contro singoli (tipo la Di Cesare) o gruppi (migranti, occupanti, attivisti), invece di occuparsi dei problemi veri della gente, soprattutto di chi sta peggio”. Voilà.



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